La posizione dell'Unione Comunale dei DS sul CUP
| ASCOLI PICENO - Lettera di Antonio Canzian sulle nomine CUP
E' incredibile il modo in cui, giorno dopo giorno, atto dopo atto, il Sindaco Celani stia, di fatto, determinando le condizioni per il fallimento del Polo universitario piceno.
Una delle opportunità di sviluppo non solo culturale, ma anche economico di questo territorio viene considerata, ancora una volta, come un affare privato dal centrodestra ascolano.
Si è iniziato con il progetto per il polo universitario. Di fronte all'assoluta necessità di spazi per la didattica e la ricerca, invece di utilizzare subito i 15 miliardi della Regione Marche per ristrutturare l'ex-ospedale Mazzoni e destinarlo a tale scopo, il Sindaco Celani fiuta l'occasione per una grande operazione speculativa e mette a punto un progetto che prevede la cessione a privati, oltre dei 15 miliardi di cui sopra, anche di proprietà comunali di ingente valore come gran parte di Palazzo Sgariglia, l'intero ex-Dispensario, parte dell'ex-Mazzoni, circa metà dell'ex-Ferrucci.
Con tutto ciò il privato può realizzare, per poi vendere o gestire direttamente, alloggi per studenti, mense, un grande Centro commerciale di 2400 mq, un parcheggio interrato a tre piani di 8000 mq ed altri servizi (nella prima stesura del progetto si prevedeva addirittura il divieto di rilasciare nuove licenze commerciali per un raggio di un chilometro!).
Il Comune riceverà in cambio solo la porzione dell'ex-Mazzoni ristrutturata e, tra 30 anni, due piani del parcheggio interrato! Dal monopolio vero e proprio che da questa operazione deriverà, l'economia cittadina (affittacamere, affitto di piccoli appartamenti, le piccole proprietà immobiliari, le attività commerciali) quali vantaggi ne trarrà?
E ancora: l'Università può attendere i 4-5 anni necessari alla realizzazione di questo progetto se già quest'anno il corso di Disegno industriale ha rischiato di non poter essere attivato per mancanza di aule?
Stesso copione quando ci si deve occupare del Consorzio universitario piceno il cui consiglio di amministrazione ed il suo presidente, il prof. Capocasa, hanno, per unanime riconoscimento, ben operato consentendo la nascita di nuovi corsi universitari con sedi decentrate nel territorio e promuovendo rapporti positivi con altre realtà universitarie.
Il buonsenso avrebbe consigliato di non interrompere questa positiva esperienza fatta anche di rapporti personali e di contatti consolidatisi nel tempo. Però, purtroppo per il CUP, vi è un ex-vicesindaco del Comune di Ascoli al quale, lo stesso giorno che viene messo da parte, viene pubblicamente promesso, in cambio, proprio la presidenza di questo organismo! E così, contro ogni regola di buongoverno e, soprattutto, rinunciando a svolgere un ruolo di leadership dell'intero territorio, dopo aver paralizzato per mesi su questo nome il rinnovo di tale organismo, il Sindaco Celani, ricorre ad un cavillo dello statuto e raggiunge il suo unico, vero scopo: saldare un'altra cambiale politica.
Una delle autorità morali di questa città ha recentemente affermato: "il bene comune non è la somma degli interessi particolari". E' opportuno che tutti, a cominciare da chi attualmente ha la responsabilità di amministrare questa città, tengano conto di questo insegnamento e non spaccino per bene comune ciò che è solo un interesse di bottega!
Ascoli Piceno, 22/2/03
Antonio Canzian
Segretario Unione Comunale DS Ascoli Piceno
Una delle opportunità di sviluppo non solo culturale, ma anche economico di questo territorio viene considerata, ancora una volta, come un affare privato dal centrodestra ascolano.
Si è iniziato con il progetto per il polo universitario. Di fronte all'assoluta necessità di spazi per la didattica e la ricerca, invece di utilizzare subito i 15 miliardi della Regione Marche per ristrutturare l'ex-ospedale Mazzoni e destinarlo a tale scopo, il Sindaco Celani fiuta l'occasione per una grande operazione speculativa e mette a punto un progetto che prevede la cessione a privati, oltre dei 15 miliardi di cui sopra, anche di proprietà comunali di ingente valore come gran parte di Palazzo Sgariglia, l'intero ex-Dispensario, parte dell'ex-Mazzoni, circa metà dell'ex-Ferrucci.
Con tutto ciò il privato può realizzare, per poi vendere o gestire direttamente, alloggi per studenti, mense, un grande Centro commerciale di 2400 mq, un parcheggio interrato a tre piani di 8000 mq ed altri servizi (nella prima stesura del progetto si prevedeva addirittura il divieto di rilasciare nuove licenze commerciali per un raggio di un chilometro!).
Il Comune riceverà in cambio solo la porzione dell'ex-Mazzoni ristrutturata e, tra 30 anni, due piani del parcheggio interrato! Dal monopolio vero e proprio che da questa operazione deriverà, l'economia cittadina (affittacamere, affitto di piccoli appartamenti, le piccole proprietà immobiliari, le attività commerciali) quali vantaggi ne trarrà?
E ancora: l'Università può attendere i 4-5 anni necessari alla realizzazione di questo progetto se già quest'anno il corso di Disegno industriale ha rischiato di non poter essere attivato per mancanza di aule?
Stesso copione quando ci si deve occupare del Consorzio universitario piceno il cui consiglio di amministrazione ed il suo presidente, il prof. Capocasa, hanno, per unanime riconoscimento, ben operato consentendo la nascita di nuovi corsi universitari con sedi decentrate nel territorio e promuovendo rapporti positivi con altre realtà universitarie.
Il buonsenso avrebbe consigliato di non interrompere questa positiva esperienza fatta anche di rapporti personali e di contatti consolidatisi nel tempo. Però, purtroppo per il CUP, vi è un ex-vicesindaco del Comune di Ascoli al quale, lo stesso giorno che viene messo da parte, viene pubblicamente promesso, in cambio, proprio la presidenza di questo organismo! E così, contro ogni regola di buongoverno e, soprattutto, rinunciando a svolgere un ruolo di leadership dell'intero territorio, dopo aver paralizzato per mesi su questo nome il rinnovo di tale organismo, il Sindaco Celani, ricorre ad un cavillo dello statuto e raggiunge il suo unico, vero scopo: saldare un'altra cambiale politica.
Una delle autorità morali di questa città ha recentemente affermato: "il bene comune non è la somma degli interessi particolari". E' opportuno che tutti, a cominciare da chi attualmente ha la responsabilità di amministrare questa città, tengano conto di questo insegnamento e non spaccino per bene comune ciò che è solo un interesse di bottega!
Ascoli Piceno, 22/2/03
Antonio Canzian
Segretario Unione Comunale DS Ascoli Piceno
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22/02/2003
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