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Intervista a Guido Angelozzi

| SAN BENEDETTO - Dopo partita agitato in casa Samb. Silenzio stampa e Angelozzi spiega la partita.

di Mimmo Minuto

Tensione che si nota a vista d'occhio in sala stampa. Si aspetta il tecnico, ma il direttore Molinari annuncia che non arriverà. L'unico che parlerà è il diesse Guido Angelozzi
“Non pensate a nulla di male- esordisce. La squadra si è presa una giornata di silenzio perché in questo stato potrebbe magari venire esasperato oltre misura lo stato attuale”.

E allora direttore come si spiegano queste tre giornate e questo ulteriore pareggio con il Crotone? 
"Perché ci sono anche gli avversari. Il Crotone si è difeso bene e non ci ha concesso l'opportunità di fare il nostro gioco. Ma quanti tiri ha fatto in porta il Crotone? Uno solo con il gol realizzato sugli sviluppi di un calcio d'angolo. Mentre la Samb le sue quattro occasioni limpide le ha avute”.

Ha chiesto ai tecnici il perché del calcio di rigore fatto battere a Corradi?
“I rigoristi erano De Amicis e Soncin e poi Corradi. I primi due non c'erano perché usciti e Corradi ha preso il pallone convinto di fare bene. Invece Dei lo ha parato.
Vogliamo fare polemiche per questo? Vi ricordate che anche Baggio,il miglior giocatore italiano ha sbagliato il calcio di rigore ai mondiali?”

Corradi era in giornata storta?
“Corradi come tutti gli altri rossoblu sono attaccati alla Samb e danno tutto quando scendono in campo. Li potete attaccare sul lato tecnico ma non su quello dell'impegno”.

Come mai esce sempre Soncin e non Fanesi, che è sembrato stanco per il gran lavoro svolto?
“Questo delle sostituzioni è un ritornello usuale nei dopo partita. Io sono convinto che non si vincono o si perdono le partite per le sostituzioni”.
Ci prende gusto Angelozzi a calarsi nel ruolo del tecnico, facendo capire che lui il calcio lo conosce.
“Avete notato che a Pescara la squadra ha disputato un ottima partita e che alla fine c'è stato quell'occasione che non è stata concretizzata? Con il Teramo il gol del vantaggio degli abruzzesi è stato segnato con una mano e a Benevento la partita l'avevamo in pugno e con Di Serafino, sul finale, abbiamo colpito la traversa prima del pareggio. Tutti episodi che mi fanno pensare che la Samb è viva e che non corre rischi, ricordando anche che abbiamo quattro punti, che diventano cinque per il vantaggio dello scontro diretto, sul Crotone”.

16/02/2003





        
  



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