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Governo: in arrivo il "garante per i truffati"

| Dopo i casi Argentina, Cirio e Parmalat, pene inasprite e più salvaguardia per i risparmiatori. Ora tocca alla Finmatica

di Alberto Premici

ROMA - Il governo intende tutelare il risparmio con un decreto legge specifico che verrà presentato la prossima settimana. In esso è prevista la figura del «Garante per i truffati», mentre per chi verrà ritenuto reo di truffa ai danni dei risparmiatori le pene passeranno da un minimo di tre ad un massimo di 12 anni.

Intesa convergente nel governo in tal senso e volontà di accelerare i tempi per l'approvazione di questo provvedimento. Il vicepresidente del consiglio, Gianfranco Fini, dichiara: «Dopo i casi dei bond in Argentina, Cirio e Parmalat la tutela dei risparmiatori è ancora più doverosa. Il governo questo impegno lo ha già mantenuto e risulterà ancora più evidente dai provvedimenti che presenteremo. Abbiamo chiesto, e ne stiamo valutando la fattibilità, di anticipare, attraverso un decreto, alcune norme che il ministro Tremonti già prevede nel disegno di legge di riordino di tutto l'assetto istituzionale preposto alla tutela del risparmio», mentre Buttiglione sottolinea lo «spirito collegiale» attraverso il quale è stato possibile modificare quanto previsto nel testo originale di Tremonti.

Il nuovo Garante, comunica Buttiglione, dovrà riunire «banche e danneggiati per vedere di trattare una composizione sulla base del principio di bona fides. I piccoli risparmiatori non hanno la possibilità di valutare il rischio quando la banca li consiglia».

Riguardo al caso Parmalt sarebbero circa centomila gli investitori italiani coinvolti e seicentomila nel mondo, cifre queste che quantificano drammaticamente la portata del crac della multinazionale alimentare italiana.

Intanto si apre anche il caso Finmatica: gli inquirenti sono certi che dai suoi bilanci degli ultimi due anni, siano spariti nel nulla milioni di euro di perdite.Per i vertici della società sono scattate le manette per Piero Luigi Crudele e Fabio Bottari, rispettivamente ex-presidente ed ex-amministratore, dimissionari da giovedì scorso proprio in seguito all'inchiesta condotta dalla procura di Brescia.

25/01/2004





        
  



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