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Un Patto per il Piceno: l'area di crisi urge di interventi mirati e concreti

Ascoli Piceno | Il Consigliere Regionale Ing. Piero Celani (FI) stigmatizza le scelte dell'attuale governo regionale molto penalizzanti per il Piceno ad iniziare dalla scempio sulla sanità.

di Fernando Ciarrocchi

Piero Celani

Alcune tra le più urgenti priorità del piceno: la sanità, la disoccupazione giovanile, la viabilità, quali risposte?
Non la prendiamo alla lontana. Negli ultimi sei mesi la sanità ha subìto scippi su scippi: la radioterapia è stata destinata all'ospedale di Macerata, il 118 ad Ancona, i laboratori analisi degli ospedali di San Benedetto del Tronto e Ascoli Piceno anch'essi al polo ospedaliero di Torrette. Mi domando: l'ospedale dorico di Torrette è già il nosocomio unico tra Ascoli Piceno e San Benedetto del Tronto? Stanno trasformando, smembrando pezzo dopo pezzo, l'attuale Area Vasta 5 in un magazzino. Volgendo lo sguardo indietro, con rammarico constatiamo che la sanità marchigiana meridionale non ha avuto la dovuta e giusta tutela nonostante abbia avuto la figura istituzionale del Vice-Presidente della Giunta Regionale.

La zona industriale di Ascoli Piceno?
Supportare le aziende, quindi il locale mondo produttivo, con i vecchi e famigerati finanziamenti pubblici a pioggia è impensabile e anacronistico.
La nostra Area di crisi urge di investimenti shock in opere pubbliche. Prevedere una somma di 200 milioni di euro per realizzare laddove non c'è e potenziare dove è già operativa la banda larga, la viabilità con nuovi collegamenti viari che colleghino l'entroterra con la costa, le valli e con le principali arterie viarie di comunicazione.
E' sugli assi viari che si generano progresso e sviluppo.

Concretamente, ingegnere, come fare tutto questo? Da dove partire?
Il Governo centrale ha il dovere di pensare e realizzare un Patto per Le Marche quindi anche per il Piceno. È' urgente avere una zona con fiscalità agevolata che riduce il costo del lavoro: meno oneri contributivi per rilanciare l'occupazione, soprattutto giovanile e attrarre nuovamente l'interesse delle multinazionale ad investire nel territorio con nuovi insediamenti produttivi, il tutto con patti chiari per un rilancio a 360° del nostro territorio.

 

10/06/2017





        
  



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