Così principia la Nota diramata agli organi di informazione, a firma del Primo Cittadino sambenedettese - Pasqualino Piunti - in riferimento ai momenti istituzionali che caratterizzeranno le celebrazioni del 25 Aprile cittadino e si terranno, nella giornata di domani, in Città.

Un Sindaco, che non ha mancato di rimarcare il senso ed il significato più intimo, intrinseco e profondo di cui sono permeate queste cerimonie: e cioè, un deferente omaggio ed un condiviso e sentito ricordo della Città nei confronti di coloro che hanno sacrificato la vita per la Patria e per i propri compatrioti.

"La scelta di sostare in silenzio, in tre luoghi della città che ricordano italiani caduti per la Patria in epoche e circostanze diverse;" - ha sottolineato Pasqualino Piunti - "non è un rituale, ma riflette la precisa volontà di accomunare nel ricordo della collettività, nelle giornate che rivestono un particolare significato come il 25 aprile, tutti coloro che hanno perso la vita per un'Italia più giusta e soprattutto di tutti noi cittadini di questo Paese".

"Le vicende della Liberazione," - ha inoltre puntualizzato il Piunti - "sono state consegnate alla storia; i valori che furono alla base di quel movimento di italiani che combatterono l'oppressione dittatoriale, fanno parte del codice genetico del nostro Paese".

"Il passaggio che ancora deve essere portato a compimento" - ha aggiunto il Sindaco di San Benedetto nella sua riflessione - "concerne la volontà di guardare tutti a quell'esperienza come monito a non ripetere gli errori di una comunità nazionale spaccata, lacerata da sentimenti di vendetta e odio".

Un pensiero del Primo Cittadino, vola e si posa anche in relazione agli scenari critici e delicati che si profilano nell'orizzonte contemporaneo:
"Il mondo di oggi" - ha detto Pasqualino Piunti - "mostra drammaticamente come possa finire nel baratro una comunità che non è capace di ritrovarsi attorno a valori e obiettivi condivisi. A pagarne le conseguenze troppo spesso sono i più deboli e gli indifesi".

"I paesi europei" - ha proseguito il Sindaco di San Benedetto - "vengono da un lunghissimo periodo di pace e stabilità ma le ombre di nuove divisioni, di rinnovati conflitti tra etnie e tra classi sociali tornano ad addensarsi sul nostro Continente. Le istituzioni comunitarie, faticano a ritrovare il senso primario della loro ragion d'essere.
Le preoccupazioni non mancano, dunque".

"E' pertanto necessario" - ha chiosato il Sindaco Piunti avviandosi a conclusione della sua Nota densa di contenuti - "mantenere alta la guardia avendo come punto di riferimento prima di tutto la nostra Costituzione nella quale sono scritti i principi che sono l'antidoto a queste minacce".

«Vorrei citare a questo proposito» - ha concluso così la sua riflessione il Sindaco Piunti - «le parole pronunciate del presidente della Repubblica Ciampi proprio in occasione di un 25 aprile di alcuni anni fa: "Oggi la nostra Costituzione è viva ed attuale, perché in essa gli italiani si riconoscono ogni giorno con il loro attaccamento al lavoro, alla solidarietà, all'impegno per la Patria, nel servizio civile e in quello militare, nelle Amministrazioni dello Stato, nelle Forze dell'Ordine, ma anche nel volontariato e nella semplice educazione alla libertà e alla collaborazione tra i cittadini"».