San Benedetto: le problematiche urgenti del basso fondale, all’imboccatura del Porto
San Benedetto del Tronto | Pubblichiamo il succo di un significativo documento, sottoscritto e condiviso dalle varie categorie ed attività operanti e gravitanti nel Porto di S.Benedetto, che intende segnalare all’Autorità Portuale, le criticità più urgenti.

Un'immagine del porto sambenedettese (Foto: A. Cellini)
"Da molti anni ormai," - principia la Nota - "il Porto di San Benedetto manifesta alcune gravi criticità che ne compromettono la corretta operatività, sia riguardo la marineria della pesca che l'utenza diportistica del Circolo Nautico, nonché la cantieristica e tutto l'indotto, che basano le proprie attività, nel Porto e per il Porto"
"Oltre al primario aspetto di sicurezza per la flottiglia" - segnala il Documento condiviso - "ci sono forti ricadute economiche negative sul diporto nautico i cui operatori, non possono accogliere o organizzare eventi di regate con imbarcazioni a vela di dimensioni rilevanti".
Anche la cantieristica ed il relativo indotto - stando alla disamina accuratamente esposta - "dopo gli investimenti effettuati negli anni scorsi, si vedono costretti a rinunciare a possibili clienti del settore della pesca (anche provenienti da Croazia ed Albania), del settore del naviglio da lavoro o diportistico".
Queste, a seguire - dunque - le criticità di massima urgenza che le varie realtà operanti e gravitanti nel Porto di San Benedetto, il Circolo Nautico, gli Armatori ed i Pescatori, gli Operatori della Cantieristica, delle Officine e delle Attività e dell'indotto portuale pongono e segnalano, all'immediata attenzione dell'Autorità Portuale:
Basso Fondale
«Da decenni, non è garantita la quota di fondale (5 metri) indicata sulla documentazione tecnica ministeriale quale caratteristica del nostro Porto.
Abbiamo infatti assistito da moltissimi anni ad un costante e graduale insabbiamento dell'intero bacino portuale che ora ha raggiunto uno stato tale da compromettere la sicurezza di gran parte della flottiglia.
In particolare l'imboccatura, ha una immersione intorno ai 3 metri, tanto da indurre la Capitaneria ad emettere e mantenere ordinanze che evidenziano un canale di entrata sempre più stretto e meno profondo.
E' ormai consuetudine che le unità superiori ai 22 metri di lunghezza, caratterizzate da immersioni dai 2,8 ai 3,8 metri ed oltre, si trovino in difficoltà all'uscita/entrata del Porto per insabbiamenti che sempre più spesso si trasformano in veri incagli, con conseguente perdita di stabilità e di controllo della nave.
Accade spesso che altre unità debbano soccorrere rimorchiando chi resta insabbiato, ed impossibilitato a liberarsi con la propria propulsione.
E' facile comprendere l'estrema pericolosità di questa situazione, soprattutto in caso di cattivo tempo e moto ondoso!
E' doveroso ricordare, che l'intervento di dragaggio di "somma urgenza" realizzato lo scorso anno, per tipologia e modalità di esecuzione, ha dato uno scarso risultato e comunque di breve durata: le prime mareggiate avvenute dopo l'escavo, hanno ripristinato infatti, la stessa condizione antecedente lo stesso.
In queste settimane, abbiamo appreso dai responsabili del Comune, che è stata da poco completata e consegnata la "Scheda di Bacino", documento essenziale per programmare il dragaggio del Porto.
Chiediamo, quindi, che ci si attivi immediatamente per un escavo di "somma urgenza" dell'imboccatura, con modalità più efficienti del precedente, e che sia coerente ed omogeneo con un programma di dragaggio del Porto da iniziare entro questo anno».
Illuminazione delle banchine e aree operative
«Nonostante gli interventi atti a rendere sufficientemente illuminate le banchine (ove si svolgono regolarmente le attività lavorative notturne per lo sbarco del pescato) restano ancora importanti aree con una illuminazione del tutto inadeguata (vedi, ad esempio, l'area di banchina all'entrata del Mercato Ittico). Ciò, è stato più volte da noi segnalato».
Banchine, Bitte Ormeggio e Bottazzi
«Nel 2015-2016 erano stati annunciati ed iniziati lavori rilevanti di manutenzione straordinaria delle banchine (incluso manto d'asfalto dell'area portuale), rifacimento banchine, bottazzi, bitte ed anelli di ormeggio.
I lavori sono iniziati, ma dopo un anno, il risultato sembra essere insufficiente rispetto alle aspettative prospettateci inizialmente (manto stradale non rifatto, bitte ed anelli insufficienti o inadeguate, bottazzi non realizzati)».
Da sottolineare, che nel pomeriggio di oggi venerdì 17 febbraio, si è tenuto l'incontro ad Ancona, tra i rappresentanti del Comune di S.Benedetto ed una delegazione della marineria sambenedettese, con il Presidente dell'Autorità Portuale di Sistema.
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17/02/2017
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