L'Unione di Centro cittadina - tramite uno dei suoi più autorevoli esponenti locali, Domenico Pellei - nel ribadire il pieno sostegno a Paolo Perazzoli quale candidato sindaco della coalizione di centro-sinistra, ci tiene a puntualizzare ed a focalizzare il proprio pensiero, nonché a sgombrare il campo da alcune questioni e vicende che hanno caratterizzato e contraddistinto - nelle ultime settimane - la vita politica nazionale.

Il riferimento è alla recente approvazione in Parlamento della legge sulle Unioni Civili.
Una legge, che in ogni caso - stando alla disamina dell'Udc sambenedettese - nulla ha che fare con il livello di governo e di gestione di un ente locale come il Comune.

"L'UDC è accanto a Paolo Perazzoli. Stop ad inutili polemiche strumentali; la Famiglia resta al Centro"; questo, l'incipit dell'analisi politica prodotta da Domenico Pellei che si fa portavoce della posizione dell'Unione di Centro cittadina.

Innanzitutto, l'Udc entra nel merito dei motivi e dei caratteri peculiari che ne contraddistingueranno l'impegno politico per la Città e l'hanno spinta ad aderire alla grande coalizione promossa e guidata da Paolo Perazzoli:
"L'UDC si propone nell'alleanza di centrosinistra che sostiene la candidatura a sindaco di San Benedetto del Tronto di Paolo Perazzoli, con una identità chiara e riconoscibile portatrice della ricca tradizione di pensiero popolare, democratico, laico e cristiano. Nella richiesta di una pari dignità, l'UDC vuole essere elemento di bilanciamento della coalizione verso principi di moderazione, condivisione, trasparenza e pluralismo e anche di responsabilità e concretezza."

Poi si produce in una riflessione, non priva di critiche verso chi - a proprio avviso - ha strumentalizzato (o tentato di strumentalizzare) la legge sulle Unioni Civili approvata in Parlamento di recente, al fine di orientare e perseguire una facile ricerca del consenso di una parte del mondo cattolico:

"Per questa ragione" afferma l'UDC "risulta pretestuosa e strumentale la polemica sollevata intorno alla legge sulle Unioni civili approvata in Parlamento qualche giorno fa e che, nel mezzo di una campagna elettorale per le amministrative, diventa facile e banale strumento di ricerca del consenso di taluna parte del mondo cattolico, omettendo di chiarire che non vi è nessuna correlazione di tale provvedimento legislativo con il livello di governo di un ente locale. Si tergiversa pretestuosamente su un'improbabile celebrazione di un'unione di fatto da parte di un sindaco - in realtà non si tratta di una celebrazione, ma della ratifica di un atto e non lo fa necessariamente il sindaco, ma un qualsiasi dirigente comunale delegato - perché non si ha nulla da proporre in materia di politiche territoriali per la famiglia."

L'articolata riflessione politica altresì ci tiene a precisare come "l'UDC in questo ha una linea chiara e inconfondibile che proviene da una storia politica e dall'esperienza personale di coloro che si sono proposti a rappresentarla alle prossime elezioni amministrative; la famiglia è l'operatore sociale centrale e deve essere protagonista nella progettazione, nell'erogazione e nella gestione dei servizi; essa è l'elemento fondamentale nella garanzia dei diritti della persona e il principale interlocutore del Servizio Sociale. Questo principio orienta e indirizza le scelte programmatiche concrete della coalizione di centrosinistra, volte a interventi di aiuto nelle condizioni di povertà, allo sviluppo e miglioramento dei servizi di sostegno ai minori e ai disabili, alla riduzione delle liste di attesa per i contributi sugli affitti e promozione di progetti di housing sociale."

Per tali ragioni, "al di là di estemporanee e opportuniste dichiarazioni elettorali del centrodestra per accaparrarsi qualche voto" l'Udc ribadisce e rimarca con forza come la propria presenza e ruolo all'interno del centro-sinistra, sarà non tanto "centrista" quanto "centrale".