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Leo Matiz e Frida Kahlo in mostra a Bologna

Bologna | Una mostra che ripercorre attraverso le istantanee del celeberrimo fotografo colombiano, la complessa personalità dell'artista messicana.

di Ludovica Mazzini

Un'immagine fiera, solare e allo stesso tempo austera.

Appare così Frida Kahlo all'obiettivo, mentre Leo Matiz le scatta innumerevoli foto a Coyoacan, Città del Messico.
In effetti, la Kahlo era una ragazza decisa ed emancipata prima dei drammi che le cambiarono la vita: l'incidente e Diego Rivera.

S'incontrarono la prima volta mentre lei frequentava la Scuola preparatoria per entrare a Medicina, nel 1922. Diego era un famoso pittore messicano, ma per Frida dipingere era ancora un semplice divertimento.
Poi, nel 1925, ci fu l'incidente: un tram travolse l'autobus che la stava riportando a casa.
Frida rimase danneggiata sia nel corpo che nell'anima e da quel momento la sua vita cambiò.
Costretta a letto da un busto in gesso, a causa delle innumerevoli fratture, si fece montare un dispositivo che sosteneva uno specchio e una tavola di legno per dipingere.
L'arte si trasformò in sfogo e rifugio.

"Non sono morta e, per di più, ho qualcosa per cui vivere; questo qualcosa è la pittura".

Dopo averlo perso di vista, incontrò nuovamente Rivera nel 1928 e nell'anno successivo si sposarono.
Frida acquistò sempre più fama, tanto da rischiare di mettere in ombra il marito.

"La mia pittura porta dentro il messaggio del dolore. Credo che, quanto meno, a qualcuno interessi [...]. La pittura mi riempì la vita. Persi tre figli e un'altra serie di cose che avrebbero dato un senso alla mia vita orribile. Tutto questo fu sostituito dalla pittura. Io credo che il lavoro sia la cosa migliore".

Frida aveva sofferto anche per i tradimenti di Diego, il quale cominciò addirittura una relazione con la cognata Cristina Kahlo.
Nonostante tutto, superò il dolore per l'indole infedele del marito e si lasciò andare ad alcuni rapporti extraconiugali, il più famoso con Lev Trotzkij nel 1937.
Intanto la sua fama crebbe e un anno dopo allestì la sua prima mostra a New York, seguita nel 1939, da una mostra a Parigi.
Purtroppo Diego Rivera chiese il divorzio e Frida rimase profondamente ferita, ma questo evento la rese ancor più indipendente e, quando nel 1940 Diego le chiese di risposarlo, lei accettò a patto che si potesse mantenere da sola e potessero del tutto evitare rapporti sessuali.
Nel 1940 celebrarono le seconde nozze a San Francisco.
I problemi di salute non abbandonarono mai l'ormai famosa pittrice, infatti fu costretta nuovamente a letto per dei fortissimi mal di schiena e al piede destro; allo stesso modo la pittura rimase il cardine cui lei si aggrappava.
Decisero, infine, di amputarle la gamba destra e quello fu uno dei momenti in cui Frida più soffrì il dolore fisico.

"Sei mesi fa mi hanno amputato la gamba, mi sembra un secolo di torture e qualche volta sono stata sul punto di perdere la ragione. Ho sempre il desiderio di uccidermi. Solo Diego mi trattiene dal farlo, perché mi sono messa in testa che gli potrei mancare. Me l'ha detto lui e io gli credo. Ma mai nella mia vita ho sofferto tanto".

Frida Kahlo fu stroncata da un'embolia polmonare nel 1954, aveva solo 47 anni.

Leo Matiz racconta tutto questo con i suoi scatti; ed il celeberrimo fotografo colombiano, ha un punto di vista privilegiato perché amico di Frida.
Può assorbire da vicino tutta l'emozione che sprigiona l'essere di quella donna tanto sfortunata, quanto forte e felice di vivere.

La mostra fotografica, a cura della ONO Arte Contemporanea, è stata aperta al pubblico fino al 28 Febbraio, in via Santa Margherita a Bologna.

28/02/2016





        
  



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