Probabilmente qualcuno non ha ancora capito che quello che sta accadendo in Gambia vede come vittima (e non come imputato) un cittadino italiano e sambenedettese.

E' triste vedere che da quando mi sono dimesso e sono uscito dall'amministrazione comunale nessuno ha più neppure provato a tenersi informato su questa vicenda, fosse anche soltanto per dare un segno del fatto che dietro Massimo Liberati c'è una città.

Da assessore prima e da candidato ora questa storia non la mollo. Anzi, sto facendo e continuerò a fare tutto ciò che è nelle mie possibilità per accendere i riflettori sul nostro concittadino, anche approfittare della visibilità data dalla campagna elettorale per sollevare il polverone su questa storia.

E' altrettanto triste vedere la diplomazia immobile. Rinnovo l'appello al mondo politico nazionale (fatto privatamente anche nelle ultime ore attraverso alcuni contatti diretti) a muoversi e ad interessarsi fattivamente alla vicenda. C'è un cittadino italiano bloccato in un paese che non è in grado di garantire il rispetto dei diritti umani. Cosa aspettiamo a muoverci?