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Le Marche al Vinitaly, i numeri di un settore in crescita: le esportazioni cresciute del 65%

Ancona | Malaspina: “Il comparto enologico regionale sta acquistando spazi sempre maggiori”.

vinitaly

“I vini marchigiani stanno vivendo una fase stimolante, conquistando sempre più spazi e mercati importanti. Nell’ultimo decennio (2003-2013) l’export è cresciuto del 65 per cento”. Lo ha evidenziato l’assessore all’Agricoltura, Maura Malaspina, a Verona, nel corso della seconda giornata del Vinitaly, il Salone internazionali dei vini e distillati, tra le manifestazioni di settore più importanti a livello mondiale. L’assessore ha partecipato a una serie di iniziative ospitate nello stand istituzionale della Regione Marche.

“Nel 2013 il fatturato complessivo del settore enologico marchigiano è stato pari a 136 milioni di euro e le esportazioni hanno superato il valore di 68 milioni – ha sottolineato la Malaspina - Il 50 per cento del vino marchigiano viene, quindi, venduto all’estero. Dal 2008 al 2013 i risultati migliori sono stati ottenuti in Cina, Russia, Usa, Canada e Giappone, con valori superiori alla media nazionale. Nell’ambito europeo, le migliori performance hanno riguardato il Belgio, l’Olanda, la Germania, la Svezia e l’Inghilterra”.

L’assessore ha poi ribadito che i risultati conseguiti non sono frutto dell’improvvisazione o del caso: con l’Ocm vino (Organizzazione comune di mercato, cioè le risorse europee destinate alle aziende vinicole), “dal 2008 sono stati messi a disposizione 7,5 milioni di euro in media all’anno, con i quali è stato possibile rinnovare 1.700 ettari di vigneti, pari al 10 per cento della superficie vitata regionale, specializzandola e orientandola alla qualità. Inoltre sono stati finanziati progetti per aumentare la competitività e l’innovazione aziendale (oltre 6 milioni di euro impiegati, con una media di 2 milioni annui dal 2012) e per favorire la promozione dei vini marchigiani sui mercati esteri (8,8 milioni complessivi utilizzati).

Tutte cifre in cofinanziamento che hanno comportato un pari, se non maggiore, impegno finanziario da parte delle imprese”. I risultati raggiunti dalle 21 denominazioni d’origine marchigiane, ha concluso la Malaspina, sono il frutto “di un lavoro sinergico che ha puntato sulla produzione e sulla commercializzazione di un prodotto che ha saputo legare la storia, la tradizione, la cultura e l’innovazione di un territorio a uno stile di vita tra i più apprezzati a livello internazionale”.

Commentando il risultati dell’indagine “Vino & Giovani” (promossa dall’Istituto marchigiano tutela vini, condotta da Gabriele Micozzi, docente di Marketing Internazionale presso l’Università Politecnica delle Marche e presentata ieri nello stand della Regione), l’assessore si è dichiarata “soddisfatta perché il messaggio che viene dalla rilevazione parla di un consumo consapevole e moderato della bevanda vino, che, fra i giovani sotto i 35 anni, supera quello della birra. Emergono anche elementi legati alla convivialità e al legame col territorio. La peculiarità dell’Italia – e le Marche ne sono uno specchio su scala regionale – è legata alla biodiversità e a una presenza elevata di vitigni autoctoni, ben 544”.

23/03/2015





        
  



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