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Piscina " PRIMO GREGORI":dal disagio sportivo a quello sociale.

San Benedetto del Tronto | Per il secondo anno consecutivo è stata dichiarata da parte dell'amministrazione comunale l'inagibilità della vasca esterna da 50 metri della piscina comunale "Primo Gregori" di San Benedetto del Tronto.

di Roberta Consorti

I primi a subire le spese di questo veto sono stati certamente gli atleti dell'agonismo, costretti a doversi spostare nelle piscine "limitrofe" di Pesaro e Pescara, per allenarsi adeguatamente a quanto richiesto dalle competizioni alle quali sono iscritti, comportando una manciata di stress e fatica in più ai giovani nuotatori, a discapito così delle loro prestazioni sportive.

Per giunta, a prescindere da questi disagi sportivi, innumerevoli sono stati anche gli svantaggi economici ; in quanto la struttura di San Benedetto, oltre a fungere da cornice a varie importanti manifestazioni, quale ad esempio la "Coppa Marche", nella quale gareggiavano le otto migliori squadre regionali, era durante l'estate anche la meta prediletta di molte società provenienti non solo dalla nostra regione, ma anche dall'estero.

Sebbene la cittadinanza sia al corrente della chiusura della piscina da oltre un anno, la maggior parte dei sambenedettesi si sta ancora interrogando sulle reali ragioni che hanno condotto a questa decisione.
Nell'estate 2013, sono stati effettuati interventi necessari all'ottenimento dell'autorizzazione all'esercizio per la vasca interna da 25 metri e ai servizi connessi (spogliatoi e bagni) , per una cifra complessiva intorno ai 727.000 €; il tutto terminato il 24 ottobre 2013 con l'autorizzazione dell'Asur.

Ovviamente sono stati investiti ingenti fondi per sistemare un impianto che è sempre stato di rilevante importanza, ma ora l'attenzione, come si è capito, si è spostata alla piscina esterna, la quale, dopo aver ottenuto per svariati anni deroghe temporanee per l'utilizzo, ora non è più possibile tenere attiva.

Per l'ottenimento dell'autorizzazione all'esercizio per la vasca esterna sono necessari: una pendenza del fondo che non deve superare il limite dell'8% nelle zone con profondità fino a 1.80 m, la separazione dei percorsi destinati ai bagnanti da quelli destinati al pubblico e spogliatoi e servizi esclusivi per la vasca esterna. La stima per questi ulteriori interventi è pari a circa 300.000 euro, e data la necessità di operare entro le compatibilità di bilancio, le suddette risorse non sono state ancora individuate anche se l'amministrazione sostenga di aver ben presente tale problematica e di essere alla ricerca della più efficace soluzione.

Se non si effettueranno gli interventi suddetti , la competenza Asur, ha ribadito di non poter autorizzare l'esercizio dell'attività neanche con deroga temporanea, come è avvenuto da molti anni a questa parte.
La visione di quella enorme vasca vuota di 50 metri che, oltre a rappresentare un vanto e una delle principali risorse per la città , simboleggia anche un luogo di divertimento, di competizioni, di sconfitte e di vittorie, non può che suscitare un grande rammarico collettivo.

Il premio Oscar Paolo Sorrentino, nel film precedente a "La grande bellezza", "This must be the place"(2011), in cui Cheyenne, alias Sean Penn, ex rock star ormai caduta in oblio pur ritiratosi dalle scene, continua ad atteggiarsi alla maniera di un tempo vivendo nel passato e solo con la morte del padre e la ricerca del suo aguzzino nazista, si convincerà ad abbandonare la sua maschera e ad affrontare la vita; in una scena del film ci mostra il protagonista seduto sul bordo della sua piscina che non è stata mai riempita per sua espressa volontà. La piscina diviene così metafora dell'indifferenza e della trasandatezza in cui versa la sua vita e allo stesso tempo quella di tutta la nostra società, vittima di un generale nichilismo verso le proprie radici e quindi verso gli oggetti che le rappresentano.

Ora che le cause sono di pubblico dominio, si auspica che l'Amministrazione Comunale capisca a pieno che una piscina abbandonata non equivale soltanto all'assenza di una enorme massa d'acqua, ma esprime un vuoto sociale da colmare al più presto .
« Lo sai qual è il vero problema? Che passiamo senza neanche farci caso dall'età in cui si dice "un giorno farò così" all'età in cui si dice "è andata così" »

(Cheyenne, "This must be the place")                       
                                                                                                                                            

08/08/2014





        
  



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