Il consigliere comunale Luigi Cava, che un mese fa aveva presentato un’interrogazione sul caso Palasport “Olimpia ” di Ripaberarda di Castignano inducendo il Sindaco Polini a confessare che il Comune non aveva affidato regolarmente l’impianto sportivo con una convenzione, torna sull’argomento con una Mozione che verrà discussa nel prossimo Consiglio comunale.

Questa volta si contesta l’irregolarità dell’affidamento della gestione del Palasport “Olimpia” (fatta in modo avventato il 26 giugno u.s., nella stessa data di presentazione dell’interrogazione) per gravi violazioni sulla normativa vigente in materia.

Difatti il Comune non ha rispettato quanto disposto dalla Legge regionale 2 aprile 2012, n. 5 (Disposizioni regionali in materia di sport e tempo libero) che all’art.19 prevede : “I soggetti cui affidare la gestione degli impianti sportivi sono individuati tra coloro che presentano idonei requisiti, in base a procedure di evidenza pubblica nel rispetto della normativa vigente”.

Nella fattispecie è stato palesemente violato anche l’art. 90, comma 25, della legge 289/2002 che stabilisce che, nei casi in cui l'ente pubblico intenda affidare la gestione di un impianto sportivo, debba obbligatoriamente attenersi all’obbligo di fissare i criteri d'uso e, previa determinazione, stabilire i criteri generali e obiettivi per l'individuazione dei soggetti affidatari.

Ma l’aspetto più grave, che presenta tutti i tratti del danno erariale, è quello legato alla spesa pubblica che il Comune deve accollarsi con la convenzione capestro voluta dal Sindaco di Castignano Fabio Polini.

Per entrare nel dettaglio, a fronte di una gestione totalmente affidata ad una associazione sportiva di Ripaberarda, restano a carico del Comune (e quindi dei cittadini)  i seguenti oneri: costi per le utenze di energia elettrica, acqua e riscaldamento; manutenzione straordinaria delle strutture murarie, degli impianti idrici, elettrici e termici; adeguamento normativo-funzionale degli impianti; interventi atti ad assicurare l’agibilità, la sicurezza e la stabilità degli impianti e delle strutture portanti.

“Troppo comodo” verrebbe da dire, si sarebbe dovuto quantomeno verificare, con procedure di evidenza pubblica, se altri soggetti fossero stati disposti a presentare un’offerta migliore di zero. E questo anche per tutto quanto previsto nel “Piano per la prevenzione della Corruzione” redatto e approvato dal Comune di Castignano a fine 2013.

Per tali ragioni si è voluta presentare una Mozione, in modo da coinvolgere e corresponsabilizzare l’intero Consiglio comunale, al fine di impegnare Sindaco e Giunta ad annullare in tempi brevissimi la convenzione capestro firmata a fine giugno e indire una gara con procedure di evidenza pubblica, con l’obiettivo di tagliare la spesa pubblica del Comune.

Nel caso in cui dovesse essere bocciata, sarà inevitabile procedere con un esposto alla Corte dei conti della Regione Marche e alla Procura della repubblica del Tribunale di Ascoli Piceno.