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"Perderemo il Punto nascita"

San Benedetto del Tronto | "La città deve essere correttamente informata": il punto di vista del Dott. Mario Narcisi

il Dott. Mario Narcisi

Riceviamo e pubblichiamo la lettera del Dott. Mario Narcisi sul problema della distribuzione dei Punti nascita all'interno dell'Area Vasta.E' proprio cosi'!

I "Punti nascita", a regime, saranno uno per Provincia (con preferenza per i capoluoghi di provincia), ovvero uno per ogni Area Vasta, più uno all'Az. Ospedali Riuniti di Ancona e uno all'Az. Marche Nord di Pesaro. Così è stato deliberato dalla Giunta Regionale il 2 Settembre 2013 con atto n.1345.

Quindi è inutile e fuori luogo l'ostentato ottimismo del sig. Sindaco di San Benedetto del Tronto che afferma che tutto rimarrà uguale, rassicurando i cittadini che l'Ostetricia non verrà toccata in quanto altri Ospedali non raggiungono i 1000 parti, soglia indicata idonea per mantenere il Punto nascita.

Gaspari non ha frenato nessuna decisione! Non ha detto niente! E' tutto già deciso.

La monitorazione dell'andamento delle nascite per tre anni e il parametro standard dei 1000 parti/anno a cui tendere è previsto dal Parere n.179/13 della V° Commissione che si è espressa sulla DGR n.1214 del 2-9-2013 " Richiesta di parere sul Riordino delle Reti Cliniche" e dall'Accordo Stato-Regioni del 16-12-2010 "Linee di indirizzo...per l'organizzazione dei punti nascita". Chiunque può andare a verificare.

Questo atteggiamento rassicurante del sig. Sindaco sembra tenuto appositamente per non affrontare il problema e per non disturbare il manovratore regionale, come del resto si è fatto fino ad oggi tanto che il nostro Ospedale ha perso fiori di Reparti senza che nessuno abbia alzato un dito o detto qualche cosa e stiamo assistendo alla sua trasformazione in una Casa della Salute.

Si deve sapere che il nostro Ospedale, situato in zona costiera, con una maggiore densità di popolazione, ha registrato e registra da sempre, più nati rispetto a quelli di Ascoli, eppure, quando si è deciso di istituire il Reparto di Neonatologia, si è preferito farlo ad Ascoli nonostante nella nuova nostra Pediatria, ristrutturata e ampliata, si fossero predisposti locali e infrastrutture di Neonatologia.

Comunque quello spazio e quei locali della neonatologia al 5° piano, successivamente, si dimostrarono assai utili per ospitare la Rianimazione durante il periodo della sua ristrutturazione al livello -2.

Sta succedendo tutto come quando dovemmo cedere, il 1 Maggio del 2000, il Servizio di urgenza ed emergenza sanitaria territoriale118 e la CO al capoluogo di provincia anche se la Legge istitutiva del 118 (D.P.R. 27-03-1992, art.3,comma 4) diceva : " Le centrali operative sono organizzate, di norma su base provinciale". Non diceva... nel capoluogo di provincia.

Ora la storia si ripete. Non è difficile individuarne le responsabilità e suscitano meraviglia le parole del sig. Sindaco che "piange per un Ospedale senza investimenti e per chi ha avuto ruoli di responsabilità e non è riuscito ad intercettarli". Con chi se la prende Gaspari se la Sanità è stata governata sempre dalla sua parte politica?

In questo momento il Sindaco di San Benedetto occupa la Presidenza della Conferenza dei Sindaci e da quel luogo può fare sentire le buone ragioni del Piceno e del suo territorio. Se i numeri contano e ce ne fosse la necessità, San Benedetto avrebbe già tutto, sia come professionisti che come infrastrutture, per rivendicare anche il Punto nascita. L'alibi di avere un validissimo Primario come il Dott. Andrea Chiari per scongiurare la perdita del punto nascita, visto il grande Riordino delle Reti Cliniche approvato, non regge, caro Sindaco, poiché nulla vieta che possa essere trasferito ad Ascoli, con tutto il Servizio.

Qualche giorno fa abbiamo letto l'annuncio trionfale dell'Assessore Mezzolani " Ok alle Reti Cliniche da parte della Giunta Regionale. La rivoluzione è fatta ! " e tutti dovremmo essere felici e contenti ma nessuno indaga sui Piccoli ospedali, si dice, strategicamente destrutturati in modo finalizzato per fare posto alle Associazioni Pubblico-Private. Non c'è da essere felici poiché con questo atto si sta smantellando la sanità pubblica marchigiana.

Per concludere e porre rimedio, nella nostra A.V. n.5, ai misfatti provocati dal Riordino sanitario con le Reti cliniche, non smetteremo mai di ricordare che, per coniugare il risparmio e l'efficienza delle cure, l'unica vera soluzione è la realizzazione dell'Ospedale Unico e che fino a quando questo non sarà realizzato i due Ospedali di Ascoli e S.Benedetto devono rimanere aperti con i Reparti di Base e relative Strutture Complesse, in entrambi, per garantire la Rete di una assistenza adeguata e una risposta giusta alle acuzie.

Fino ad allora, la sanità pubblica e la realtà dell'Ospedale di San Benedetto del Tronto non devono essere "una pratica già archiviata".

Dott. Mario Narcisi
Ex Direttore del DEA dell'Ospedale di S.B.T. e
Rappresentante territoriale dell'AAROI-EMAC

 

 

08/10/2013





        
  



2+5=
Reparto dell' ospedale

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