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Sagre selvagge: l'Arisap scrive ai Comuni

San Benedetto del Tronto | Il presidente Ciabattoni ha inviato ai 33 sindaci della Provincia una lunga lettera.

di Ferdinando Ciabattoni

Ferdinando Ciabattoni

Il presidente dell'Associazione Ristoratori Piceni, Ferdinando Ciabattoni, ha inviato a tutti i sindaci della Provincia, una lunga lettera nella quale invita i Comuni a ridimensionare il fenomeno delle sagre. Dopo tutti gli incontri effettuati dall'associazione, Ciabattoni ha ribadito la necessità di mettere un freno all'organizzazione di eventi che, troppo spesso, non promuovono prodotti tipici territoriali ma vengono organizzati con il solo scopo di fare cassa penalizzando così il lavoro dei ristoratori.

Ciabattoni, che nei giorni scorsi aveva già anticipato in via informale il problema ad alcuni amministratori del territorio, come ad esempio l'assessore al commercio del comune sambenedettese Fabio Urbinati, ha fatto partire 33 lettere, una per ogni sindaco della Provincia, nelle quali fa il punto della situazione ricordando i regolamenti e le normative relative proprio all'organizzazione di questo genere di eventi.
 
"Innanzitutto - spiega Ciabattoni - i Comuni sono stati ufficialmente informati del fatto che l'Arisap ha avviato un dialogo con i vertici regionali dell'Unpli, vale a dire la realtà che controlla tutte le Pro Loco, per dare il via ad una azione congiunta di controllo e monitoraggio dei permessi che vengono rilasciati per questo genere di eventi".

Ma il presidente dell'associazione sottolinea che non si tratta di una chiusura totale nei confronti di questo tipo di eventi: "Le sagre - prosegue Ciabattoni - sono le benvenute se alorizzano davvero il prodotto tipico locale. Il turismo ha bisogno di momenti promozionali che esaltino, nella miglior maniera possibile, i tesori del nostro territorio. Ma che siano di durata limitata e coinvolgano, in almeno una giornata, esclusivamente le attività di ristorazione già esistenti in loco. La linea è invece di totale e categorico rifiuto di quegli eventi che non rappresentano il territorio, la città o il paese in questione. Di fronte a questo tipo di manifestazione l'Associazione prenderà provvedimenti, anche di natura legale se necessario, per far rivalere i diritti degli operatori della ristorazione".

Nella lettera viene inoltre affermato che il monitoraggio sarà totale e riguarderà il rispetto di normative valutando ad esempio se il rilascio delle autorizzazioni per l'attività di somministrazione di alimenti e bevande avvenga nel rispetto della normativa costituita dal T.U.L.P.S. e dalla Legge 383/2000. Ma anche alle varie normative regionali e facenti parte dei regolamenti comunali di riferimento. "In poche parole - conclude Ciabattoni - la linea dell'Associazione sarà dura e all'insegna del rispetto delle regole".

Ecco di seguito il testo completo della missiva

Illustrissimo Sindaco
L'Arisap, Associazione Ristoratori Sambenedettesi e del Piceno, è un'associazione della quale fanno parte numerosi ristoranti della Riviera e dell'entroterra e, a nome dell'associazione, mi permetto di contattarVi per segnalarvi una situazione che penalizza fortemente il settore della ristorazione in generale.
Sto parlando delle sagre e di quelle feste che, sempre più spesso, si trasformano in luoghi dove poter consumare, a cielo aperto, cibi e bevande. Come ben sapete si tratta di occasioni che si concentrano in particolar modo nel periodo estivo, vale a dire quello di maggiore affluenza turistica e che, troppo spesso, non rientrano minimamente nei parametri che la regolamentazione esistente prevede: la valorizzazione del prodotto tipico.

Non voglio soffermarmi sui casi, che sono la maggior parte, di sagre organizzate nel nome di piatti e bevande assolutamente non inerenti con il territorio, città o paese in questione. Ma voglio informarVi che l'Arisap ha avviato un dialogo con i vertici regionali dell'Unpli, vale a dire la realtà che controlla tutte le Pro Loco, per dare il via ad una azione congiunta di controllo e monitoraggio dei permessi che vengono rilasciati per questo genere di eventi.

Con l'occasione tengo a rimarcarVi la posizione dell'Arisap relativamente le sagre. Benvengano se valorizzano davvero il prodotto tipico locale. Il turismo ha bisogno di momenti promozionali che esaltino, nella miglior maniera possibile, i tesori del nostro territorio. Ma che siano di durata limitata e coinvolgano, in almeno una giornata, esclusivamente le attività di ristorazione già esistenti in loco.
La linea è invece di totale e categorico rifiuto di quegli eventi che non rappresentano il territorio, la città o il paese in questione. Di fronte a questo tipo di manifestazione l'Associazione prenderà provvedimenti, anche di natura legale se necessario, per far rivalere i diritti degli operatori della ristorazione.

Il monitoraggio sarà totale e riguarderà il rispetto di normative valutando ad esempio se il rilascio delle autorizzazioni per l'attività di somministrazione di alimenti e bevande avvenga nel rispetto della normativa costituita dal T.U.L.P.S. e dalla Legge 383/2000. Ma anche alle varie normative regionali e facenti parte dei regolamenti comunali di riferimento. In poche parole la linea dell'Associazione sarà dura e all'insegna del rispetto delle regole.

E' evidente che spesso, per un amministratore, diventa difficile negare ad un'associazione o ad un gruppo sportivo, la possibilità di mettere in piedi una manifestazione di quel genere. Ma è finito il tempo della politica che accontenta tutti.
Stessa condotta sarà tenuta relativamente al modus operandi di molti agriturismi del nostro territorio nel caso in cui non rispettino la legge sulla filiera che consente loro di operare evitando però tassazioni e rispetto di regole alla quali invece i noramli ristoranti devono giustamente sottostare. Idem per i Bed and Breakfast e le similari strutture che molto spesso sfuggono ai controlli. Insomma è venuta l'ora di limitare la sleale concorrenza di strutture nate per costituire una nicchia di turismo enogastromico e che invece, negli anni, anche grazie a generose elargizioni giunte dalla politica, si sono trasformate in vere e proprio attività ricettive paragonabili a ristoranti ed alberghi.

L'attuale congiuntura impone, a ciascuno di noi, e agli amministratori in primis, di operare affinché ognuno possa svolgere il proprio lavoro. L'economia può funzionare soltanto in questo modo. L'Arisap farà di tutto perché la ristorazione torni ad essere competenza dei ristoratori che lavorano, 365 giorni l'anno, anche per contribuire economicamente alla crescita del proprio territorio.

07/05/2013





        
  



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