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Continua la lotta all'abusivismo delle Fiamme Gialle

Ascoli Piceno | Ulteriori controlli nell'ascolano e nel fermano

La Guardia di Finanza in azione(archivio)

Dopo l'operazione di venerdì, la Guardia di Finanza, per tutta la giornata di sabato, prosegue gli interventi mirati di controllo non solo nelle città di Ascoli Piceno e di Fermo, ma anche in diversi altri importanti centri delle rispettive province.

Ulteriori pattuglie "in divisa" da ieri sera supportano il "Piano Coordinato di Controllo Economico del Territorio" attraverso un dispositivo pianificato anche ai fini del contrasto ai traffici illeciti delle sostanze stupefacenti ed attuato nei pressi dei punti nevralgici delle principali arterie provinciali; nell'ambito dei posti di controllo stradale sono incappate numerose persone a bordo di automezzi di lusso intestati in parte a società e, per altra parte, a persone fisiche - anche "terze" - che, secondo gli immediati sviluppi di carattere fiscale esperiti grazie al raccordo info-operativo attuato in tempo reale con la Sala Operativa del Comando Provinciale di Ascoli Piceno, non hanno trovato piena coerenza con quelli che sono definiti gli "indici di effettiva capacità contributiva" dei medesimi soggetti intestatari. In particolare, l'attenzione ispettiva sarà rivolta nei prossimi giorni verso i proprietari di una decina di automezzi di elevato valore (anche superiori ai 100.000 euro), conosciuti invero al Fisco per redditi di una certa esiguità.

Militari in "divisa" stanno in questo momento perlustrando numerosi "quadranti" del territorio piceno e fermano per la prevenzione e repressione dei fenomeni dell'abusivismo e della vendita di merce contraffatta; sono state eseguite sistematiche perlustrazioni - soprattutto nelle aree particolarmente esposte a tali fenomeni illeciti, quali quelle dei centri storici di Ascoli Piceno e di Fermo e del litorale di tutta la costa picena e fermana - che, nella serata di ieri, hanno consentito di sequestrare 700 articoli cosmetici di dubbia provenienza, nocivi per la salute dei consumatori; un ulteriore intervento presso un cantiere navale di San Benedetto del Tronto ha infine consentito di scoprire un lavoratore impiegato completamente "in nero".

L'attività delle Fiamme Gialle è stata caratterizzata anche dai controlli ai distributori stradali di carburante, in continuità delle linee d'azione già recentemente intraprese a seguito dell'abbassamento dell'accisa a livello regionale, rilevandosi, comunque, per lo più, violazioni inerenti alla sola disciplina dei prezzi esposti, differenti da quelli praticati alla pompa.

Pattuglie in "abiti civili" stanno invece effettuando attività ispettive in materia di scontrini e ricevute fiscali, riservando particolare attenzione soprattutto al territorio di diverse località della provincia non interessate in via principale, alle attività di ieri, quali i comprensori di San Benedetto del Tronto, Grottammare, Cupra Marittima, Pedaso, Porto San Giorgio, Porto Sant'Elpidio, Sant'Elpidio a Mare, Francavilla d'Ete, Amandola e Comunanza, Montefiore dell'Aso e Offida.

Presso quest'ultima località - così come, peraltro, anche presso Porto Sant'Elpidio - sono state intraprese sul momento indagini di polizia economica e finanziaria nei confronti di un'ampia cerchia di imprenditori dell'etnia cinese, in quanto risultati anch'essi, in buona parte, aver dichiarato redditi esigui che non hanno trovato corrispondenza con le effettive capacità contributive; altri controlli sono in corso nel comprensorio di Monterosato di Fermo, interessata, da oggi, al campionato mondiale di Motocross.

Di rilevanza, infine, sono le risultanze investigative appena acquisite relativamente al comparto dell'evasione fiscale, nel contesto di un'indagine sviluppata nell'immediatezza dell'avvio del "Piano" nei confronti di alcuni docenti di scuole superiori, risultati protagonisti di una strutturata attività di ripetizioni private rivolte in favore degli studenti degli stessi istituti d'istruzione ove i medesimi insegnanti operano. Sulla scorta di quanto sinora emerso, la predetta attività sarebbe effettuata completamente "in nero" e i militari stanno verificando anche l'eventuale esistenza di veri e propri "accordi", tra gli stessi professori, nello scambiarsi gli studenti in difficoltà negli studi nel corso dei pomeriggi; il giro d'affari, in completa evasione, potrebbe anche comportare responsabilità di carattere penale, qualora eventualmente riscontrato e quantificato per importi elevati.

28/04/2012





        
  



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