12 ottobre 1860, lo storico incontro di Grottammare e il suo contributo allUnità dItalia
Grottammare | Il 4 e 5 giugno la Sala Kursaal ha ospitato un convegno dedicato alla storia del Risorgimento italiano, con particolare attenzione al nostro territorio e all'incontro tra il re e la delegazione di notabili napoletani avvenuto a Grottammare nel 1860.
di Alfonsi Valentina
Alessandra Ghidoli
Il convegno si è svolto sabato 4 e domenica 5 giugno presso la Sala Kursaal di Grottammare: sotto la guida del curatore scientifico Piero Craveri (professore di Storia contemporanea) e della curatrice del progetto Alessandra Ghidoli (docente universitaria e storica dell'arte presso il Segretariato generale della Presidenza della Repubblica), è stata approfondita la complessa situazione europea nella quale lo specifico del Risorgimento italiano si inserisce.
«Attraverso gli interventi dei relatori Guido Pescosolido, Francesco Sabatini e Marco Severini, oltre naturalmente a Craveri e Ghidoli, abbiamo gradualmentre approfondito i fatti che più da vicino riguardano il nostro territorio: le Marche, l'Abruzzo e il confine naturale col Regno di Napoli rappresentato dal fiume Tronto» spiega l'assessore alla Cultura Enrico Piergallini.
Alessandra Ghidoli si è occupata degli eventi grottammaresi che videro protagonisti Vittorio Emanuele II e la delegazione di notabili napoletani che il 12 ottobre 1860 incontrò il re presso Palazzo Laureati, invitandolo a varcare il Tronto e dare così il via al processo di annessione dell'Italia meridionale.
«In quel momento la situazione napoletana, dopo l'ingresso di Garibaldi, era particolarmente complessa e delicata» racconta la professoressa Ghidoli. «Cavour, da Torino, era in contatto con Ruggiero Bonghi e stava iniziando a curare la formazione di una nuova classe politica napoletana che potesse lavorare a favore della futura unificazione monarchica. E proprio Bonghi era a capo della delegazione (composta, tra gli altri, da Luigi Settembrini, Giuseppe Vacca, Michele Baldacchini) che incontrò Vittorio Emanuele a Grottammare».
Sulla figura di Ruggiero Bonghi si sofferma anche Massimo Teodori (professore ordinario di Storia) nel suo intervento dedicato all'importanza dello spirito laico nel processo risorgimentale: «nel 1871 Bonghi fu mediatore politico per la Legge delle Guarentigie che, pur senza incontrare il favore dei laici della sinistra né di quelli della destra liberale, contribuirono a consolidare nel Paese la coscienza di uno stato non confessionale; tanto i movimenti garibaldini e repubblicani quanto quelli monarchici, del resto, si erano sempre posti in massima parte contro la chiesa ufficiale e il papato, e sottolineo "ufficiale" perché non bisogna dimenticare che invece molto membri del basso clero ebbero parte attiva nelle lotte per l'indipendenza» spiega Massimo Teodori.
«Le celebrazioni del cinquantenario del 1911 rappresentarono il culmine del processo di laicizzazione culturale e istituzionale del Risorgimento italiano. Anche a Grottammare, dove i festeggiamenti furono particolarmente sentiti, non troviamo ecclesiastici tra le personalità coinvolte. Il tessuto sociale che si riconosceva nei valori del Risorgimento era prettamente laico: società sportive, operaie e di mutuo soccorso, cooperative di consumo, associazioni di reduci. La cesura con questo tipo di società civile si ha col fascismo, con l'approvazione dei Patti lateranensi, il nazionalismo e il colonialismo» conclude Teodori.
Alessandra Ghidoli auspica una continuità futura per quanto riguarda gli studi sul risorgimento marchigiano e grottammarese, argomenti sui quali sono intevenuti nel corso del convegno anche Gilberto Piccinini, docente presso l'Università di Urbino, e Daniele Diotallevi della Soprintendenza per i beni storici, artistici ed etnoantropologici delle Marche. «La biblioteca e l'archivio storico di Grottammare potrebbero diventare punto di riferimento e raccolta per documenti e testimonianze, anche con il coinvolgimento delle scuole» dice la professoressa Ghidoli.
Il convegno è stato organizzato dal Comune di Grottammare e dalla Fondazione Cassa di risparmio di Ascoli Piceno. Rilevante il numero di enti e istituzioni prestigiose che hanno offerto il patrocinio: Assemblea legislativa delle Marche, Provincia di Ascoli Piceno, Comune di Napoli, Università "Suor Orsola Benincasa" di Napoli, "Carlo Bo" di Urbino e l'Università degli studi di Macerata, Museo nazionale del Risorgimento, ANIMI - Associazione nazionale per gli interessi del Mezzogiorno in Italia, Direzione regionale per i beni culturali delle Marche, Soprintendenza per i beni storico-artistici delle Marche, Deputazione di storia patria per le Marche.
L'iniziativa ha ottenuto l'Adesione del Presidente della Repubblica per l'alto valore culturale, riconoscimento rappresentato da una targa, consegnata all'inizio dell'appuntamento, e dal messaggio di ringraziamento per l'organizzazione di un evento "particolarmente significativo in questo anno di celebrazioni".
Gli atti del convegno saranno pubblicati a cura della famiglia Laureati.
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06/06/2011
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