Nel settore C la legge regionale stabilisce che la presenza del cinghiale deve essere pari a zero. Non è possibile che il 50% del bilancio dell' ATC e quindi anche i soldi pagati da chi con la caccia al cinghiale non ha nulla a che fare, sia destinato per pagare i danni causati da questo animale, sottraendo preziose risorse al ripopolamento di altre specie cacciabili come fagiano e starna e ai miglioramenti ambientali necessari per la loro sopravvivenza.

Coloro che si oppongono a questo tipo di operazioni, riteniamo siano persone irresponsabili, che antepongono il proprio egoismo venatorio a discapito di tutto e tutti. Nel suggerire a Provincia ed ATC di promuovere i congiuntamente in tempi brevi un nuovo corso per l'abilitazione di selecontrollori dando possibilità ai cacciatori locali di poter partecipare attivamente a queste operazioni, ci auguriamo che l'iniziativa per il futuro vada avanti fino a ristabilire sul territorio quel giusto equilibrio necessario per una corretta gestione.