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Il 40° anniversario della Regione diventa occasione di riflessione sulle sfide del futuro

Ancona | Un programma di celebrazioni non rituale, un’occasione per ragionare sul passato e sul futuro delle istituzioni regionali.

Il presidente dell'Assemblea legislativa Vittoriano Solazzi in apertura del quarantesimo della Regione, che si è svolto questa mattina al Ridotto delle Muse di Ancona, ha spiegato l'intenzione di arricchire i festeggiamenti con "uno spazio di riflessione per capire i cambiamenti avvenuti e il ruolo attuale delle regioni".

Per questo il suo intervento parte dall'oggi e dal contesto in cui il quarantennale si celebra, "un contesto complicato, condizionato da una crisi economica della quale è difficile comprendere gli sviluppi e che chiede alle istituzioni di fare il massimo". Alla gratitudine verso la comunità marchigiana e verso gli amministratori che hanno fatto crescere la Regione, il presidente Solazzi unisce "l'invito ad affrontare le sfide del futuro con fiducia e determinazione".

Federalismo e Europa, sono questi i primi impegni che le istituzioni regionali saranno chiamate ad affrontare. "Un federalismo che avvicina i luoghi delle decisioni ai luoghi dove le persone vivono, un federalismo che non può che essere solidale" - precisa Solazzi. E poi lo Stato europeo e il ruolo centrale delle regioni nella costruzione delle sue leggi.

"Penso al trattato di Lisbona e al protocollo sulla sussidiarietà" - aggiunge Solazzi, augurandosi che l'Europa di domani, sia l'Europa dei popoli, delle comunità, delle regioni. Il vicepresidente Giacomo Bugaro ha definito il rapporto Stato-regioni "un cantiere aperto" e ha auspicato che quanto prima sia avviato un processo riformatore della Costituzione, perché, a suo parere, "una rimodulazione delle funzioni dello Stato è urgente e necessaria per un paese con livelli accettabili di garanzie nel mondo del lavoro e dei servizi".

Il vicepresidente ha concluso sottolineando la somiglianza tra i tratti distintivi della comunità marchigiana, "silente, instancabile lavoratrice, incline al risparmio", e le qualità dell'Assemblea legislativa marchigiana, "oculata ed efficiente, con il bilancio più parsimonioso del Paese".

Il presidente Gian Mario Spacca ha proposto una serie di parametri che dimostrano il progresso raggiunto in questi quarant'anni. A cominciare dall'aumento della popolazione residente, cresciuta dal 1970 ad oggi del 16%, e dal passaggio da regione agricola a regione industriale, con il tasso di imprenditorialità più alto d'Italia, "da 50 a 102 imprenditori ogni mille abitanti".

Alle parole degli interventi di apertura sono seguite le immagini in bianco e nero sulle prime sedute consiliari, i volti dei presidenti che si sono avvicendati e una video-intervista al primo presidente del Consiglio Walter Tulli, presente tra i numerosi amministratori intervenuti all'evento.

Una platea ricca di personalità del mondo politico, culturale ed economico quella intervenuta all'evento, che ha seguito con particolare attenzione l'intervento del professor Piero Alberto Capotosti, presidente emerito della Corte Costituzionale e componente della commissione di esperti chiamata quarant''anni fa a costruire l'impianto istituzionale della Regione e a progettare il primo Statuto, approvato il 16 dicembre del 1970. Sul presente e sul rapporto tra Stato e regioni, il giurista di origine marchigiana ha parlato di "un contenzioso patologico".

"Il problema non sono le leggi - ha precisato il professor Capotosti - ma i comportamenti degli amministratori, spesso determinanti nel coprire le lacune delle norme". Sul tema del federalismo la sensazione del presidente emerito è quella di "navigare in mare aperto".

Ancora confronto tra passato e futuro al centro dell'intervista che il giornalista Rai Giancarlo Trapanese ha proposto ai due ex presidenti Adriano Ciaffi e Silvana Amati. "Il federalismo non è un fatto separatista - secondo Ciaffi - bensì un fatto unificante che ci trasforma in cittadini del mondo". Sul ruolo delle Marche nel processo federalista, la Senatrice Silvana Amati ha fatto un invito alla prudenza, evidenziando il rischio che la nostra regione perda la sua condizione di zona centrale. Le celebrazioni si sono concluse con la consegna dei riconoscimenti agli ex consiglieri.

 

21/01/2011





        
  



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