Quale facoltà frequentare? Un test per capire le proprie attitudini
Ancona | I risultati dei questionari di orientamento compilati dagli studenti alla Settimana dellOrientamento organizzata dalla Provincia di Ancona.

Aspirazioni, aspettative, ma anche dubbi e molte incertezze: quello della scelta è un momento cruciale per tutti i ragazzi che dalle scuole superiori si affacciano al mondo dell'università. Un primo (fondamentale) passo verso il loro futuro, una scelta determinante che va affrontata con responsabilità e consapevolezza.
Spesso però i ragazzi incontrano molte difficoltà nella scelta, sia per timore di sbagliare che per l'ampio ventaglio di opzioni che vengono loro offerte; ma anche per il fatto che sovente - soprattutto a questa età - non si conoscono così a fondo le proprie capacità e propensioni.
È per questo che il questionario di orientamento QuI università, somministrato su base volontaria a 324 ragazzi partecipanti alla Settimana dell'Orientamento, organizzata e promossa come di consueto dalla Provincia di Ancona, ha riscosso un grande interesse anche in questa edizione della manifestazione.
Analizzando i risultati d'insieme (che sono stati appena resi noti, anche ai singoli partecipanti) dei test di orientamento compilati dagli studenti in uscita dalla scuola secondaria superiore, si ricavano interessanti valutazioni circa le propensioni e le attitudini dei ragazzi.
Ad esempio il primo dato che balza agli occhi è che solo nel 63% dei casi si è riscontrata una perfetta corrispondenza tra l'area di studio indicata esplicitamente come quella preferita dai ragazzi all'inizio della compilazione del questionario e quella emersa dai risultati.
Da ciò si evince che più di un terzo degli studenti rischia di seguire indirizzi di studio che non corrispondono pienamente alle proprie attitudini. Poi, scorporando i dati e guardando i risultati degli studenti di quarta e di quinta classe, si nota come la corrispondenza tra l'area di studio indicata esplicitamente e quella emersa dal
questionario cresce significativamente (65% per le quinte a fronte del 42% per le quarte) a dimostrazione che all'avvicinarsi del momento della scelta cresce la consapevolezza dei ragazzi rispetto alle opzioni formative.
In generale, guardando alle preferenze espresse dagli studenti (ma anche alle attitudini emerse), l'area più "gettonata" è risultata quella medico-sanitaria, seguita - nell'ordine - da ingegneria, economia e poi dalle aree giuridico-politica, umanistica e subito dopo sociologicapsicopedagogica; "ex aequo" per le aree linguistico-letteraria, scientifica e architettura; a seguire le altre (scelte da molti meno ragazzi) come agraria o scienze motorie.
Tra le risultanze dei test un dato curioso è quello che vede l'area scientifica come quella di maggiore interesse, pur essendo un'area molto meno indicata nella scelta esplicita (ovvero l'indirizzo di studi che i ragazzi dichiaravano di voler scegliere prima di affrontare il test).
Dati questi che certamente fanno riflettere sulla necessità e l'opportunità di aiutare i ragazzi nella loro scelta, anche (e soprattutto) attraverso iniziative come la Settimana dell'Orientamento che hanno l'obiettivo primario di avvicinare i giovani all'università e presentare loro le tante opzioni possibili, guidandoli verso una scelta consapevole anche al fine di scongiurare possibili abbandoni e fallimenti formativi.
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22/12/2010
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Betto Liberati