Una giornata uggiosa
Macerata | Manifestazione degli studenti a Macerata contro il DDL Gelmini.
di Cristian Ciarrocchi

E' cominciata nella mattinata di Martedì, all'una. La manifestazione, giusto seguito di settimane di mobilitazione, che ha visto impegnati gli studenti dell'ateneo maceratese nell'occupazione della Aula A di Filosofia e di innumerevoli altre iniziative, si è svolta in una Macerata bagnata dalla pioggia, pallida per il freddo e per la nebbia, che hanno dominato l'intera giornata.Ma non sono bastate le pessime condizioni metereologi e neanche i moniti delle autorità a fermare gli studenti, un centinaio, in quello che sembra essere l'atto finale di mesi e mesi di lotta.
Oggi infatti, in concomitanza con la discussione in Parlamento del DDL Gelmini, tutto il mondo accademico italiano,dal Nord al Sud della penisola, si è alzato per dichiarare ancora una volta il suo secco no alla legge Gelmini.
E come a Roma, a Firenze, a Napoli, anche nel capoluogo Maceratese, la voce degli studenti si è fatta sentire.
Si sono incontranti dinanzi allo Sferisterio, simbolo per eccellenza della cultura nella città, appendendo sulla sua imponente facciata , "No DDL GELMINI".
Ma la protesta non è rimasta immobile ed è scesa in piazza per mostrare a tutta la cittadinanza il proprio sdegno all'ormai immancabile slogan, "NOI LA CRISI NON LA PAGHIAMO".
Il corteo, non autorizzato, si è mosso per Corso Cairoli, intonando grida di protesta, per poi scivolare in via Don Bosco, e paralizzare il traffico dinanzi alla stazione.
"Abbiamo evitato di bloccare la stazione, come sta succedendo nel resto delle città italiane, perché a quest'ora non passano treni e sarebbe stupido essere denunciati in 200 per questo", dichiara Stefano, uno dei portavoce del Movimento, che aggiunge "ci sembra il giusto finale di una protesta che va avanti da settimane, ma che se ne vedrà la necessità, andremo ai templi supplementari", dice Daniele del Movimento.
"E' una protesta affinché la scuola pubblica non diventi una merce; il decreto cerca di distruggere l'università pubblica, gettando il futuro verso una precarietà che si sta estendendo", dichiara Stefano.
Il Movimento, formatosi dal basso, abbandonato dalle associazioni, seguito dagli studenti dell'Ateneo, è poi risalito per tornare al punto di partenza, e chiudersi con la stessa tranquillità, educazione e rispetto, che ha caratterizzato l'intero corteo.
Il DDL è passato poi alla Camera nella tarda mattinata.
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01/12/2010
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