"No direttori sanitari, sì all'integrazione"
Ascoli Piceno | L'Avv.Barboni, consigliere comunale di maggioranza, esprime la sua opinione sulla situazione dell'azienda sanitaria picena, auspicando una cooperazione di tutte le strutture ospedaliere al di fuori di logiche campanilistiche.
di Walter Barboni

Walter Barboni
E' la nuova parola d'ordine della sanità, già ascolana ed ora picena.
Ad Ancona, nelle austere sale di via Raffaello, il ritornello è sempre quello:"Integrazione" e Antonio Canzian, assessore regionale con delega, appunto, al Piceno, ne è fiero interprete.
Altro che direttore di zona! Se la sanità dalle nostre parti va male è perché non c'è integrazione.
I 10 direttori di zona (in cinque anni): Mario Maresca, Mauro Marabini, Michele Carmosino, Gilberto Gentili, Giuseppe Zuccatelli, Roberto Malucelli, Massimo Del Moro, Gabriele Rinaldi, Piero Ciccarelli ed ora, si mormora, Fausto Mannucci, sono soltanto un accidente della storia, una assoluta casualità che nulla hanno a che vedere con il non funzionamento della sanità locale.
I motivi, invece, sono altri e li ha spiegati l'assessore regionale con delega al Piceno intervenendo ad un incontro del Rotary.
Sono da ricercare in una classe politica, locale ovviamente, che rema contro, in una classe politica, sempre locale ovviamente, che guarda più che agli interessi generali a logiche spicciole di bottega, locale ovviamente e questa "resistenza" frena l'integrazione con l'ospedale di San Benedetto, strada maestra per giungere all'eccellenza sanitaria.
Oddio, anche i sambenedettesi ci stanno mettendo del loro insistendo per la nomina dei nuovi primari del Madonna del Soccorso e questo frena, accidenti se frena, l'integrazione e quindi il miglioramento dei servizi.
Altro che direttore di zona!
Invece che starci a lagnare, a frignare per il nuovo direttore di zona, dobbiamo concentrarci sull'integrazione.
Incominciamo quindi ad introdurre nel nostro vocabolario (sanitario s'intende) termini quali: aree vaste, azienda ospedaliera, ospedale unico di vallata.
Non restiamo ancorati a vecchie logiche campanilistiche ma guardiamo sereni al futuro (radioso ovviamente) della sanità non più ascolana, vuoi mettere, ma picena!
Servizi all'avanguardia, cure ottimali, assistenza al top.
Questa è l'integrazione! Altro che direttore di zona!
E la classe politica, per favore, allarghi i propri orizzonti come suggerisce l'assessore regionale sempre con delega al Piceno.
La smetta di guardare al proprio orticello e faccia fronte comune per rendere non più debole questo territorio ma forte e all'avanguardia.
Ed ora si concentri sull'integrazione con San Benedetto...
Ma dato che dobbiamo integrarci perché non cominciare subito con un univo direttore di zona?
Ah! Già. Il nuovo piano sanitario regionale prevede nuove strutture ma non la contrazione delle zone sanitarie attuali.
Intanto integriamoci. Male che vada il direttore di zona di San Benedetto vedrà di occuparsi anche di Ascoli!
Questo articolo, redatto dall'Avv. Walter Barboni è stato sottoscritto da altri dieci consiglieri di maggioranza: Isopi, Lattanzi, Falciani, Marco Cappelli, Luca Cappelli, Matteucci, Petracci, Cardinelli, Edoardo Cappelli, Ciabbattoni.
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30/11/2010
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