Quelle firme che bloccheranno maxivariante
San Benedetto del Tronto | Continua la raccolta di firme per il referendum che dovrebbe mettere alle strette la manovra urbanistica.
Daniele Primavera
Sono 3.033 le firme raccolte dai rappresentanti del Comitato "Per un Prg a crescita zero" e già è bufera sulla maxivariante. Nessuna etichetta politica incisa sul referendum, ma una vocazione laica per il movimento rappresentata da Emidio Girolami, Riego Gambini e Gaspare Crescenzi che hanno sottolineato come il Comitato interpreti tante anime che vanno da Sel a Rifondazione, dai finiani ai grillini, ma senza identificarsi in una vera e propria forza politica: l'idea difesa e comune è la battaglia alla maxivariante.
Il rischio che comporta questo accordo di programma è "la cementificazione" a fronte di opere finalizzate solo alla mera speculazione, stando a quanto dichiarano i referendari. La maxivariante chiede la costruzione per mano dei privati di una nuova piscina, l'interramento dei cavi della sottostazione e l'abbattimento del Ballarin, mentre i contestatori rispondono: perché una piscina nuova se quella vecchia ha "solo" 30 anni? E perché prevedere una spesa di 6 milioni di euro quando quella di Grottammare è costata intorno a 2 milioni di euro?
Identiche obiezioni per la sottostazione di via Piemonte: si tratta di un'operazione che andava realizzata dieci anni fa e comunque fino ad oggi non ne sarebbe stata provata la nocività. E per finire, il Ballarin secondo il Comitato potrebbe diventare una zona verde, mentre il parco urbano che sorgerà nell'area Bracadoro comporterà anch'esso una cementificazione.
"Dove sono gli ecologisti - chiede Girolami - dal momento che la variante prevede l'edificazione anche sulla collina? Avremo un altro scempio come avvenuto sul monte della Croce completamente edificato? Di questo passo San Benedetto tra 10 anni sarà completamente urbanizzata senza un fazzoletto di verde".
E mentre la raccolta di firme va avanti, fino a 4.500 anche se ne bastano 4.100, si pensa già a quando verranno depositate in Comune: a quel punto la parola andrà al consiglio comunale per verificare l'opportunità di indire il referendum, previsto per il mese di marzo.
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29/11/2010
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