Solidarietà a Sakineh
San Benedetto del Tronto | Ci uniamo alla mobilitazione in atto da parte dellopinione pubblica internazionale e delle istituzioni italiane e sovranazionali per indurre le autorità iraniane a rivedere la tremenda sentenza.

Sakineth
Sakineh Mohammadi Ashtiani è stata condannata a morte per lapidazione per "adulterio durante il matrimonio", accusa che lei ha negato. Ha denunciato che la presunta "confessione" gli è stata estorta sotto minaccia durante l'interrogatorio, sappiamo che la condanna è arrivata dopo che soltanto tre dei cinque giudici davanti ai quali è stata condotta l'hanno ritenuta colpevole sulla base della "conoscenza del giudice", una disposizione della legge iraniana che consente ai giudici di esprimere il loro giudizio soggettivo di colpevolezza anche in assenza di prove certe e decisive.
Ora la sentenza è in fase di riesame ma da più parti si avanza il timore che la condanna a morte possa essere eseguita da un giorno all'altro.
Ci uniamo alla mobilitazione in atto da parte dell'opinione pubblica internazionale e delle istituzioni italiane e sovranazionali per indurre le autorità iraniane a rivedere la tremenda sentenza che pende sul capo di Sakineh e, contestualmente, riaffermare che la vita umana è un valore assoluto ad ogni latitudine.
Questi sentimenti saranno tradotti in un ordine del giorno che sarà sottoposto all'approvazione della prima seduta utile del Consiglio comunale: con quel documento impegneremo il Sindaco e la Giunta affinché si attivino presso le istituzioni nazionali e comunitarie per far giungere a Sakineh l'espressione della corale solidarietà della comunità sambenedettese e per manifestare la piena disponibilità del Comune a sostenere, nelle forme ritenute più opportune, un'azione collettiva che scongiuri l'esecuzione della condanna.
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08/09/2010
Solidarietà a Sakineh
San Benedetto del Tronto | Ci uniamo alla mobilitazione in atto da parte dellopinione pubblica internazionale e delle istituzioni italiane e sovranazionali per indurre le autorità iraniane a rivedere la tremenda sentenza.

Sakineth
Sakineh Mohammadi Ashtiani è stata condannata a morte per lapidazione per "adulterio durante il matrimonio", accusa che lei ha negato. Ha denunciato che la presunta "confessione" gli è stata estorta sotto minaccia durante l'interrogatorio, sappiamo che la condanna è arrivata dopo che soltanto tre dei cinque giudici davanti ai quali è stata condotta l'hanno ritenuta colpevole sulla base della "conoscenza del giudice", una disposizione della legge iraniana che consente ai giudici di esprimere il loro giudizio soggettivo di colpevolezza anche in assenza di prove certe e decisive.
Ora la sentenza è in fase di riesame ma da più parti si avanza il timore che la condanna a morte possa essere eseguita da un giorno all'altro.
Ci uniamo alla mobilitazione in atto da parte dell'opinione pubblica internazionale e delle istituzioni italiane e sovranazionali per indurre le autorità iraniane a rivedere la tremenda sentenza che pende sul capo di Sakineh e, contestualmente, riaffermare che la vita umana è un valore assoluto ad ogni latitudine.
Questi sentimenti saranno tradotti in un ordine del giorno che sarà sottoposto all'approvazione della prima seduta utile del Consiglio comunale: con quel documento impegneremo il Sindaco e la Giunta affinché si attivino presso le istituzioni nazionali e comunitarie per far giungere a Sakineh l'espressione della corale solidarietà della comunità sambenedettese e per manifestare la piena disponibilità del Comune a sostenere, nelle forme ritenute più opportune, un'azione collettiva che scongiuri l'esecuzione della condanna.
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08/09/2010
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