"Faremo ricorso al TAR per ogni caso in cui si ricorrerà alla variante dell'art.29, che una volta scaduti i 90 per l'approvazione in Consiglio Comunale, si considera invalida. Spero che Gaspari scelga la via ragionevole e faccia ripartire l'iter procedurale" questo - secondo Piero Celani - l'unico modo di uscire dall'empasse generata dalla mancata approvazione in Consiglio della variante all'art. 29 che la Provincia respinge alla scadenza dei termini previsti dalla legge n. 34 del 1992.

Il vizio procedurale inficia la norma e se Gaspari confermerà la linea dura della presa d'atto dell'invalidazione della Provincia considerando la norma approvata per silenzio assenso dal Consiglio, sugli imprenditori pende una spada di Damocle, che non li fa stare tranquilli, come sottolinea Piunti. Mentre la Provincia mostra i denti, segnali di distensione arrivano da Rifondazione, che per bocca del consigliere Primavera plaude Gaspari per la sospensione della seduta del Consiglio del 27 settembre, tanto contestata invece da altri.

"Un segno di responsabilità, un atteggiamento in cui prevale il buon senso" dice Primavera che apre a Gaspari sull'art.29: "Noi che l'abbiamo votato siamo disposti a sostenerlo di nuovo, qualsiasi sia la via che si sceglierà di seguire a patto che vengano fatte salve le due condizioni che ci avevano portato a sostenere la variante nel marzo del 2008. Mi riferisco a due aspetti fondamentali: che ne beneficino strutture nuove, che prima non erano usate per scopi recettivi e che la trasformazione riguardi strutture alberghiere". Chi ha orecchie per intendere intenda.