Mondiali di Offida: la bandiera della Palestina sventola assieme a quella di Israele
Offida | Per ricordare al mondo che gli atleti palestinesi non posso gareggiare perché dispersi in esilio, sotto embargo a Gaza, sotto l'occupazione militare e il regime di aparthied in Cisgiordania e in Israele.
di Redazione

Bandiere di Israele e della Palestina in v.le IV novembre
"Israele, - affermano gli attivsiti - si è reso recentemente protagonista dell'assalto in acque internazionali alle navi di pacifisti che cercavano di rompere l'embargo posto sulla Striscia di Gaza e per esser stato accusato di crimini di guerra e contro l'umanità nel Rapporto di inchiesta delle Nazioni Unite sull'attacco a Gaza nel dicembre 2008 - gennaio 2009, costato la vita a oltre 1.400 palestinesi, due terzi dei quali civili. Israele - proseguono -, con le sue politiche di occupazione, colonialismo e apartheid nei confronti dei palestinesi, ignora e viola costantemente decine di risoluzioni internazionali oltre che il diritto fondamentale del popolo palestinese all'autodeterminazione".
"Per queste ragioni - spiegano - abbiamo pensato che fosse doveroso rappresentare anche la nazione palestinese ai mondiali di ciclismo. Pensavamo fosse doveroso ricordare al mondo che gli atleti palestinesi non posso gareggiare perché dispersi in esilio, sotto embargo a Gaza, sotto l'occupazione militare e il regime di aparthied in Cisgiordania e in Israele".
Sabato sera la bandiera è stata rimossa dopo le proteste della delegazione israeliana che sosteneva che non c'erano atleti palestinesi in gara. "Ci pare difficile - replicano dalle associazioni della Campagna Palestina Solidarietà - che atleti palestinesi potessero partecipare, perché è piuttosto difficile allenarsi sotto occupazione militare!"
La Campagna Palestina Solidarietà Marche, una rete regionale di associazioni e singoli che da anni lavorano per una pace giusta in Medio Oriente e contro l'occupazione e la colonizzazione israeliana della Palestina, vuole ricordare a chi ha rimosso la bandiera palestinese che il regime di apartheid nel sud africa razzista è caduto grazie al coraggioso movimento internazionale di boicottaggio. Gli atleti afrikaners non venivano persino più invitati nelle competizioni internazionali. "Mai nella storia un'istituzione oppressiva ha rinunciato per benevolenza ai propri progetti di dominazione, ma sempre e solo perchè costretti a farlo".
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09/08/2010
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Betto Liberati