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Referendum, soddisfazione dell'IDV

Ascoli Piceno | Il partito dipietrista ha raccolto oltre 5000 firme in provincia contro il Lodo Alfano bis, la privatizzazione dell'acqua e il nucleare.

Vivissima soddisfazione è stata espressa dal segretario dell' Italia dei Valori della provincia di AP Andrea Cardilli ieri al termine ultimo per la presentazione delle firme raccolte per i tre referendum nazionali promossi dal suo partito.

La conta supera il traguardo ambizioso delle 5000 firme,consegnando ancora una volta a questa provincia un lusinghiero primato rispetto a tutta la regione sia in termini di numeri percentuali sia in termini di rapporto dialettico con il territorio.

"Lo spirito di servizio, dei tanti che hanno dedicato il loro tempo ed il loro entusiasmo per il successo di questa campagna referendaria,"dice Cardilli, comprensibilmente soddisfatto, "è stato premiato, dal momento che siamo riusciti a superare l'obiettivo fissato inizialmente".

"Voglio pertanto esprimere un sincero ringraziamento - continua Cardilli - a tutti gli amici e soprattutto ai giovani IDV che hanno prestato il loro tempo ed il loro entusiasmo perché gli ideali dell'Italia dei Valori fossero cosa concreta nella realtà della nostra Provincia e a tutti quei cittadini che, avvicinatesi spontaneamente ai nostri banchetti, ci hanno manifestato il loro sostegno e piu' ampiamente fiducia nel lavoro che si sta portando avanti a livello nazionale e locale"

In tutte le occasioni pubbliche che hanno accompagnato sul territorio la raccolta firme l'IDV ha ribadito il significato e le ripercussioni dei tre quesiti, illustrando chiaramente quanto segue: iI quesito sul legittimo impedimento mira ad abrogare la norma che concede al premier e ai suoi ministri l'astenersi dai processi mossi a loro carico.

Un risorto Lodo Alfano-bis, già bocciato recentemente dalla Consulta.

Questa è solamente l'ennesima legge ad personam per scampare i processi Mills e Mediaset a carico di Silvio Berlusconi, oltre ad una palese violazione del principio di eguaglianza (art. 3 Cost.) e un preludio alla reintroduzione dell'immunità parlamentare, eliminata dall'ordinamento italiano inseguito alla bufera giudiziaria di Tangentopoli.

Il quesito riguardante l'acqua pubblica è stato uno dei più sentiti nel nostro territorio da sempre particolarmente sensibile a temi collegati ai beni comuni. Con esso si punta invece a far fare dietro front al governo sulla privatizzazione della rete idrica. Il nostro partito ha promosso su questo punto l'idea che l'acqua potabile sia un bene pubblico per eccellenza e che non debba quindi essere messa nella disponibilità di aziende private il cui interesse unico è il profitto.

L'ultimo referendum riguarda il ritorno al nucleare in Italia. Su questo quesito il nostro territorio è drammaticamente in prima linea, essendo stato la zona Sentina inserita tra i siti per la realizzazione di future centrali nucleari. (crediamo che non ci siano i presupposti)

"Voglio ricordare - spiega Cardilli - che il ricorso al nucleare non avrà alcuna ricaduta benefica sugli obiettivi dell'Unione europea contro il surriscaldamento globale da gas serra, dato che le centrali saranno ragionevolmente operative per il 2030, forse addirittura per il 2050. Totalmente fuori dall'ambizioso orizzonte del 2020 che si è invece data l'Ue. Per non contare che l'Italia non godrà, di fatto, di alcuna autonomia energetica, ma solo di nuovi partner commerciali per le forniture di uranio (non certo ad oggi abbondanti) con una possibile ripercussione negativa su bollette e spesa pubblica. Inoltre, l'incidenza della produzione nucleare sul totale del fabbisogno italiano non supera l'8%, cifra piuttosto risibile per compromettere l'intero Paese con lo stoccaggio delle scorie radioattive, cui ancora non si è discusso seriamente (ma che rappresenta il problema ambientale e di saluta pubblica principale.
Numeri che parlano da soli, su un territorio che riconferma con la risposta referendaria, il forte consenso che lo schieramento di Di Pietro ha ottenuto nelle ultime tornate elettorali".

"Per finire"conclude Cardilli" vorrei invitare chi amministra a lavorare con impegno, sacrificio, vicinanza e conoscenza dei paesi e di quanti vi abitano così come stiamo cercando di fare noi e a non fare sterili polemiche. Questo territorio ha chiaramente dimostrato di voler fatti e non parole!"La stoccata è chiaramente rivolta al consigliere di minoranza Verna che siede nel consiglio comunale di Colli del Tronto dove Cardilli ricopre il ruolo di vice sindaco e che pochi giorni fa, nel corso di una polemica mediatica, invitava il segretario IDV a dimettersi dai suoi incarichi in quanto responsabile della debacle della sinistra nella provincia di AP.
Accuse respinte al mittente con la forza di risultati e numeri che parlano da soli e non prestano il fianco solitarie e personalistiche strumentalizzazioni".

29/07/2010





        
  



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