Festival del giornalismo di Perugia. Informazione: un futuro in cerca d' autore
San Benedetto del Tronto | Nel passato era l'offerta di informazione che si imponeva delimitando la scelta degli utenti ad una selezione definita di notizie; oggi la rete, con l' infinita possibilità e varietà di spazi comunicativi, ha cambiato in modo irreversibile la situazione.
di Maria Teresa Rosini

Luca De Biase
Seppure tutti concordino nel valutare positivamente la rivoluzione operata dalla rete, il moltiplicarsi delle fonti e degli autori delle notizie e il ruolo attivo dei fruitori, tutto questo rappresenta un frutto affascinante e appetibile ma dagli effetti a lungo termine ancora sconosciuti.
L'esercizio è allora quello di delineare traiettorie e percorsi lungo i quali il futuro potrebbe venirci incontro.
I numerosi incontri proposti al Festival del Giornalismo di Perugia con i più autorevoli e competenti giornalisti ed esperti dell'informazione italiani e stranieri, hanno avuto per oggetto, come già lo scorso anno, gli sviluppi e le prospettive per il futuro dell'informazione in un quadro divenuto più complesso dall'aggravarsi e dal precipitare di alcune condizioni: dall'acuirsi della crisi della carta stampata, all'erosione della televisione generalista, alle difficoltà degli editori di ridefinire il loro ruolo, alla capacità di adattamento dei vecchi sistemi al nuovo, ai problemi connessi alla economia del prodotto "informazione" nel creativo moltiplicarsi di sempre nuove esperienze sulla rete.
Qualcosa di visionario e profetico, oltre al nome (L'alba di un nuovo giornalismo), lo ha davvero l'intervento di Luca De Biase, responsabile dell'inserto Nova 24 del Sole24ore, che nel definire l'esordio del punto di vista del pubblico, degli utenti, nel campo delle notizie, vi individua la novità di maggior rilievo introdotta dal web, cui fa però da contraltare, nel moltiplicarsi esponenziale delle fonti, la difficoltà per gli stessi utenti di discernere ed elaborare la mole considerevole di contenuti rinvenibili sulla rete: "quando la quantità cresce... diventando eccessiva rispetto alla capacità di filtrarla, selezionarla, criticarla, controllarla, contestualizzarla, allora aumentano anche le probabilità che l'informazione nel suo complesso peggiori."
Se nel passato era l'offerta di informazione che si imponeva delimitando la scelta degli utenti ad una selezione definita di notizie, oggi la rete, con la sua infinita possibilità di spazi comunicativi, ha cambiato in modo irreversibile questa situazione.
Oggi è la domanda di informazione a dettare condizioni, dato che il pubblico è in grado di dirottare rapidamente le sue scelte e l'offerta ha quindi la necessità di "farsi adottare" dal pubblico per sopravvivere.
Sarà la capacità di adattamento, nell'ecosistema informazione, a determinare il successo o l'estinzione delle diverse specie di prodotti informativi, grazie alla abilità di entrare in simbiosi e interazione efficace con gli altri elementi del contesto.
L' enorme spazio di comunicazioni rapide e interattive e le sempre nuove possibilità offerte dalla tecnologia, possono rappresentare un' opportunità straordinaria per la costruzione comune del sapere e la creazione di forme di intelligenza collettiva che non potranno non avere conseguenze nell'evoluzione umana. Ma quale tipologia di condivisione e comunicazione dovrà essere adottata a garanzia del conseguimento di questo risultato?
De Biase ci prospetta la necessità di un metodo interpretativo trasparente per una comunicazione che non sia solo immediata ed emotiva, ma razionalmente condivisa. Un metodo, così come esiste per le scienze, deve essere formulato per la costruzione dell'informazione per coordinare e ordinare il caos derivante da una straordinaria molteplicità di figure e contenuti.
In questo quadro tra presente e futuro che ruolo svolgerà l'economia dell'informazione fino ad oggi spesso orientata al profitto a scapito della qualità e degli utenti?
Si potrà arrivare ad una fase in cui il denaro venga usato non per produrre altro denaro ma per un fine che ha a che vedere col miglioramento della vita delle persone, la costruzione di relazioni significative, la creazione di identità individuali e collettive orientate alla riappropriazione del tempo, dell'ambiente, al benessere e alla "felicità"?
Se questi rappresentano obiettivi e sfide su cui investire, appare indispensabile una ricerca costante di cambiamento che metta in gioco la capacità creativa degli individui nell'operare in questo campo, la sperimentazione di idee sempre nuove, l'attenzione alla qualità e all'etica nei percorsi che si intraprenderanno.
Molto dipende dalle scelte che si andranno a compiere, "dove andremo dipende da ciò che ci apprestiamo a fare adesso".
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26/04/2010
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