"Prevenzione contro ogni ipocrisia"
Fermo | Il calciatore Flavio Falzetti presenterà domani il suo libro 'Oltre il 90°'. La malattia, le cure e la voglia di continuare a vivere, ma soprattutto l'importanza dei controlli medici nei campi dilettantistici.
di Francesca Pasquali
Flavio Falzetti
Avremmo voluto dare una bella notizia. Dire che tenacia e forza di volontà alla fine vincono sempre. Che anche il peggiore dei mali può essere sconfitto. Purtroppo non possiamo farlo.
Il nome di Flavio Falzetti forse non vi è nuovo. Di lui si sono occupati in molti, anche la Rai, quando il pericolo sembrava ormai scampato. Ecco la storia.
Flavio è un uomo 38 anni, che fin da ragazzo gioca a calcio a livello dilettantistico. E' nato a Norcia, ma, marchigiano di adozione, ha militato in diverse squadre locali. Se avrebbe sfondato non potremo saperlo perchè, nel 1998, gli è stato diagnosticato un linfoma in stadio avanzato. Com'è possibile, ci si chiede, che nessuno se ne sia accorto prima, nonostante le visite mediche a cui Flavio, da sportivo, si sottoponeva insieme ai compagni? Passano 11 anni, di esami e ricoveri, analisi e cicli di chemio, miglioramenti e ricadute.
Anche quando sembrava finita, Flavio non ha mai perso la speranza, e ha lottato per sconfiggere 'la bestia', come la chiama lui. Una bestia che però tiene duro. Proprio oggi ci ha detto che i risultati degli ultimi esami non sono molto incoraggianti e che a giorni dovrà affrontare un nuovo ricovero e nuovi cicli di chemio. Eravamo alla conferenza di presentazione del suo libro, Oltre il 90°. La storia di Flavio Falzetti, tornato al calcio dopo 35 cicli di chemioterapia. Sì, perchè da questa terribile esperienza, Flavio ha tratto un libro che presenterà domani alle 21 nella Sala dei Ritratti del Palazzo dei Priori.
Duro, molto duro, Flavio sa contro chi puntare il dito. Contro quel "velo di ipocrisia che c'è nel mondo dilettantistico", perchè, "quando si spendono tanti soldi per comprare un giocatore, non è più dilettantismo". E se le società non si fanno tanti problemi a spendere per avere una squadra vincente, questa squadra bisogna anche che la tutelino. Prevenzione è la parola d'ordine. Fatta sui campi, ma anche nelle scuole. Perchè non basta un certificato, ottenuto pedalando una decina di minuti, per essere sicuri di stare bene. Perchè, dice ancora, il medico deve 'toccare' con mano, per scoprire se c'è qualcosa che non va.
Flavio non si ferma. Gira l'Italia, organizza incontri, va nelle scuole e racconta la sua storia. E' presidente dell'associazione 'Gianni e Valerio lotta per la vita' e vuole smuovere le acque, cercando di creare un circolo virtuoso che, dai paesi della provincia marchigiana, contagi tutte le regioni d'Italia. Domani sera saranno in tanti ad ascoltare la sua storia: istituzioni, rappresentanti di club sportivi e atleti che, come lui, credono che con la salute non si gioca.
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17/03/2010
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