“Non ho mai smesso di fare il sindaco e continuerò a farlo fino alla fine del mandato”. Sembra sollevato Saturnino Di Ruscio, mentre conferma, una volta per tutte, che non parteciperà alle prossime elezioni regionali. Sollevato e a posto con se stesso, ma ha negli occhi le ombre dei mesi che lo aspettano.

Una crisi interna alla maggioranza da far rientrare in fretta per evitare il rischio commissariamento. “Si parla sempre di crisi del settimo anno – scherza il sindaco – a noi è toccata all’ottavo”. Ma di scherzare c’è poca voglia. Le critiche di aver abbandonato la guida della città durante la campagna elettorale per le provinciali ancora non gli sono andate giù: “non ho mai lasciato indietro il mio ruolo di sindaco, la campagna elettorale la preparavo la sera e la notte”, afferma.

La Giunta deve essere ricomposta, la coesione ritrovata, in fretta. Tutte le parti dovranno tornare al loro posto perché un programma di fine mandato c’è già e, promette Di Ruscio, comincerà ad essere realizzato appena la Giunta sarà sistemata. Intanto anticipa qualche progetto da realizzare, opere pubbliche soprattutto: il Sagrini e il campo di atletica da completare, la messa in sicurezza delle scuole, nuovi parcheggi per la città. E maggiore attenzione alle spese. Per “starci dentro”, basta con il Teatro dell’Aquila concesso gratis e con le troppe mostre. Più sostanza e meno apparenza, per una politica del fare, almeno nelle intenzioni.

E sulle voci di un suo passaggio alla Lega, Di Ruscio chiosa: “le regionali segneranno la fine di un ciclo, io le mie scelte le farò al momento giusto, che non è questo”.