Prima degli alberi togliete le auto: queste le condizioni del comitato Gigaro88
Ascoli Piceno | Più che dellimpatto dei cipressi sulla chiesa dei Ss. Vincenzo e Anastasio ci preoccuperemmo dellimpatto della pista di ghiaccio su Piazza Arringo: così Gigaro88 provoca lamministrazione ed espone le sue ferme condizioni.
di Redazione
Chiesa dei Ss. Vincenzo e Anastasio
Il comitato segnala da anni anche il problema del Pinus pinea in fondo a via Trieste, adiacente al muro della chiesa di Santa Maria Intervineas; la caduta di tale pianta determinerebbe un enorme danno per la preziosa struttura. "Se condividiamo le prioritarie questioni di pubblica sicurezza, però non capiamo le ragioni di tutto questo dinamismo urgente e spasmodico da parte del Comune e di alcune associazioni sulle questioni relative all'impatto visivo causato dai cipressi sulla chiesa di San Vincenzo e Anastasio". "Mi preoccuperei di più - questa la provocazione lanciata alle istituzioni - dell'enorme impatto causato dalla pista su ghiaccio, dai bruttissimi tendoni in piazza del Popolo, dal vergognoso assembramento di macchine nelle bellissime piazze della città, dalle scritte indecenti sui muri, dai motorini parcheggiati da tutte le parti, dalle rue del centro trasformate in orinatoi, dalle rue affollate dal traffico, ecc, ecc".
Le critiche non risparmiano nemmeno il progetto di recupero di via Piave, considerato "un caso eclatante di totale assenza di pianificazione, oltre che di buon senso". "Abbiamo segnalato - ricordano da comitato - che alcune piante erano cariate in modo grave, che anche quelle sane avrebbero nel tempo causato grossi problemi e che bisognava studiare un piano di graduale riconversione. Che cosa è stato fatto? Sono state abbattute alcune piante e con cosa sono state sostituite? Con piante della stessa specie, ovviamente più giovani di quelle esistenti. Sappiamo qual è la filosofia dei nostri miopi amministratori: hanno messo a tacere le proteste e se ne fregano di quello che succederà tra trent'anni".
Questa la decisa presa di posizione del Comitato: "Siamo disposti ad accettare il taglio delle piante solo dopo aver visto un Piano del verde che includa il censimento di tutto il patrimonio vegetale urbano, la sua valutazione e l'eventuale compensazione in caso di abbattimento, gli interventi straordinari ed ordinari da effettuare, l'individuazione e progettazione di nuove zone, la gestione del verde. Siamo disposti ad accettare il taglio delle piante vicino a chiese e palazzi solo dopo aver visto sparire le auto".
L'ultimo appello è per il "solerte e grintoso" assessore Travanti, "pronto a giustificare ogni suo intervento e a scagliarsi contro qualsiasi persona che provi ad esprimere educatamente il proprio dissenso, affinché possa ridurre o meglio eliminare le macchine che soffocano le chiese e i monumenti. E non ci dica che non è di sua competenza, perché i cipressi possono ancora aspettare qualche anno!".
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13/01/2010
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