Punteruolo rosso, arriva la task force di Confindustria
San Benedetto del Tronto | Lobiettivo è quello di unire le diverse competenze aziendali del territorio per salvare il patrimonio palmizio della Riviera, e supportare una specializzazione nel settore ambientale da esportare nel mondo.
di Stefania Serino

alcuni esemplari sottoposti a potatura
Dopo il protocollo d'intesa sottoscritto da Assam, Università di Ancona, Comuni di Grottammare, San Benedetto e Cupra, anche Confindustria scende in campo contro il coleottero killer più comunemente detto punteruolo rosso, offrendo le competenze specifiche dei propri esperti da applicare nella lotta integrata alla salvaguardia del grande patrimonio palmizio della Riviera.
L'obiettivo del Presidente Luciano Vizioli è quello di creare un grande laboratorio all'aperto, cercare fondi per dare opportunità di lavoro a quanti con il volontariato stanno già collaborando alle azioni di lotta e prevenzione anti punteruolo, non escludendo l'opportunità di carpire da un fatto ambientale tanto grave, una specializzazione nel settore da esportare nel mondo: "intendiamo riunire le sinergie e creare una collaborazione tra pubblico e privato per risolvere il problema che mina allo sviluppo del nostro turismo".
Seduti intorno al tavolo indetto da Confindustria presso la sede di San Benedetto lunedi 11 gennaio, il rappresentante Assam Marche Dr. Lozzi Roberto, gli associati di Confindustria operanti nei settore abientale, l'ITB nella persona del suo Presidente Giuseppe Ricci, esperti del settore come l'Ing. Marco Luciani, l'ex assessore Nazzareno Torquati, il referente scientifico Ing. Gianluca Lelii della CIA LAB di Ascoli.
Presenti anche le istituzionali a partire dall'assessore all'ambiente di San Benedetto Paolo Canducci: "quella di Confindustria è una spinta ulteriore all'intesa stretta tra i comuni colpiti per intercettare nuove sperimentazioni. Sino ad oggi la nostra azione è stata orientata verso il monitoraggio e la comunicazione da un lato, e la sperimentazione e la cura dall'altro".
La questione dei fondi da intercettare resta tuttavia il nodo centrale da sciogliere: "fino ad ora la provincia e la Regione hanno fatto sforzi minimi - dice Canducci - destinando 400 mila euro annui, occorre uno sforzo maggiore considerata la vocazione turistica della nostra città, perla del turismo regionale".
Quanto alla biodiversità, Canducci rileva la necessità di dare un freno alla monocoltura: "mi auguro che i comuni attuino interventi di riqualificazione di luoghi importanti come il lungomare abbandonando la monocoltura per dare spazio ad un mix di essenze arboree".
Nel frattempo Confindustria si affida ai propri associati vagliando nuove soluzioni da affiancare al metodo di lotta sino ad ora intrapreso, quello basato sui nematodi che, fa sapere l'Assam - ha avuto un efficacia dal 60 all'80%.
Dunque ben vengano le idee avanzate dagli esperti come quella relativa all'utilizzo di un numero cospicuo di trappole per insetti per la cattura cosiddetta "massale", oltre alla sperimentazione di nuovi metodi endoterapici, come ad esempio l'iniezione di virus letali per insetti nelle palme infette.
A coordinare il lavoro che attende Confindustria il referente scientifico Ing. Gianluca Lelii che ha già preso contatti con le vicine località colpite come Pescara per valutare costi e benefici di nuove forme di cura.
Altre informazioni Confindustria cercherà di reperirle nel corso del prossimo convegno sul tema, che si terrà a Sanremo a fine gennaio a cui seguirà un nuovo summit indetto proprio dagli Industriali a fine marzo dove saranno chiamati esperti del settore a partire dai tecnici locali.
Quella che attende la Riviera è una lotta contro il tempo, poiché l'arrivo della stagione calda costituisce l'humus di questi insetti per la loro riproduzione.
I dati offerti dall'Assam parlano di 470 palme malate già sottoposte in cura dal settembre 2007 ad oggi. L'80% degli esemplari colpiti appartengo ai privati.
Numeri che fanno riflettere nonostante ben inferiori a quanto accaduto in altre zone d'Italia cosiddette di insediamento, resta tuttavia alta l'allerta a tutela dell'immenso patrimonio palmizio, fiore all'occhiello del turismo rivierasco.
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11/01/2010
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