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Ricci:"Hanno chiesto per noi una condanna a vent'anni"

San Benedetto del Tronto | "Le nostre proposte in contrapposizione a quelle presentate a Roma il 1° dicembre dalla Fiba Confesercenti e dalla Sib Confcommercio. Se questo è quello che chiedono i nostri rappresentanti ci prolungheranno solo una triste agonia.

Ricci

Riceviamo dal Presidente nazionale ITB Italia, Giuseppe Ricci

Quando noi dell'ITB abbiamo deciso di partecipare alla manifestazione nazionale di settore del 2 Dicembre a Roma, eravamo pieni di belle speranze e sicuri che da tale manifestazione potessero uscire delle valide proposte alternative alla soluzione prospettata dalla Commissione Europea.

Ma tutte le speranze, tutte le attese, si sono infrante di fronte ad un piccolo, ma in realtà, pesantissimo documento riportante le proposte che sono state fatte dai vertici di due categorie del settore (Sib-Confcommercio e Fiba Confesercenti).
Nel documento in questione abbiamo letto, increduli, che si propone al Governo un periodo di transizione di venti anni per adeguarsi al sistema normativo voluto dall'Europa, accettando successivamente in pieno il nuovo regime giuridico.

Un assurdo perché la UE accetterà mai una tale patente violazione delle sue regole e perchè così viene disperso il nostro nostri know how di tipo relazionale, di qualità umana, di attenzione ad un cliente già fidelizzato da generazioni?
Senza pensare che così si lascia ai nostri figli il compito impossibile di far fronte agli uomini con la valigetta, con quale futuro per i nostri figli è facile immaginare...

A questo punto, di fronte ad un atteggiamento di "Dopo di noi il diluvio!" ci dissociamo totalmente, appassionatamente, orgogliosamente, a nome degli iscritti all'ITB Italia, anzi, a nome di tutti i concessionari d'Italia dalle proposte avanzate in questo assurdo documento!

Noi invece, vogliamo proporre e sostenere la sdemanializzazione delle aree ove insistono gli stabilimenti onde acquisire al giusto prezzo le zone interessate e divenirne, così, proprietari e responsabili. Al limite un'alternativa interessante è quella di richiedere l'allungamento della durata delle concessioni fino a 99 anni.

Altro punto caldo del documento presentato dalle due associazioni di categoria e che non ci trova d'accordo è quella dove si chiede la riforma del Codice della Navigazione, togliendo così, assurdamente, l'unica garanzia che abbiamo, ovvero l'art. 37 del codice della navigazione: dopo il danno.....le beffe dell'addio al diritto di prelazione, un addio oggi assolutamente vicino.

Se si pensa che le casse dello Stato dovranno essere "risanate" dai proventi delle aste pubbliche questo non è vero perchè tali entrate sono ritenute da molti irrisorie e perché il loro futuro è, oggi, indecifrabile... La soluzione che noi auspichiamo, di imporre alle regioni di applicare la già esistente norma nazionale per una riclassificazione delle spiagge, incrementandone la valenza e la tipologia, per una maggiore aderenza alle realtà delle nostre coste.

Questo porterebbe ad aumentare proporzionalmente ed equamente i canoni delle varie zone costiere italiane, permettendo così di rimpinguare, e di molto, le entrate erariali. Infine, perché, non possiamo veder tutelata la nostra situazione nelle opportune sedi comunitarie oggi più di ieri, così come già fatto in altre occasioni: quote latte, tutela dei prodotti tipici docg, etc...? Non dobbiamo essere noi i figli di un dio minore!

Vogliamo concludere, riproponendo quelle che sono le alternative maggiormente rassicuranti per la nostra categoria:
1) La non applicabilità della direttiva europea al nostro settore; tale direttiva NON si applica, infatti, ai servizi non economici di interesse generale" e quindi non al turismo!
2) L'ottenimento, di una DEROGA all'applicazione della direttiva Bolkestein, in funzione della peculiarità della situazione italiana costituita da micro-imprese familiari,
3) La sdemanializzazione delle aree degli stabilimenti balneari

Solo se noi tutti, imprenditori turistico balneari, saremo uniti e se lavoreremo bene insieme, superando barriere e divisioni, riusciremo a dare un futuro migliore al nostro turismo e un futuro vero ai nostri figli che proseguiranno sulle nostre spiagge, le nostre fatiche e la nostra passione.

04/12/2009





        
  



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