Punteruolo, fecebook svela la cura miracolosa
San Benedetto del Tronto | Si chiama metodo Metwaly, la cura brevettata da un noto Agronomo egiziano, che pare abbia fatto miracoli anche in Italia.
di Stefania Serino
operai intenti alla potatura delle palme
Mancavano solo loro su Facebook: le palme della Riviera, finite sul social network più in voga del momento per via del coleottero killer meglio conosciuto come punteruolo rosso.
Una situazione che preoccupa diverse persone, 731 per l'esattezza: è questo il numero di membri che compone il gruppo "salvate le palme di San Benedetto, Cupra e Grottammare dal punteruolo rosso" nato su facebook evidentemente con l'intento di alzare la soglia di attenzione sui rischi, ma soprattutto sui possibili metodi di cura.
Tra questi pare abbia del miracoloso il metodo Metwaly, la cura brevettata da un noto Agronomo egiziano, che pare abbia fatto davvero miracoli anche in Italia.
Non si può certo dire che i comuni rivieraschi abbiano preso alla leggera il problema manifestatosi per giunta di recente, appena un anno e mezzo, forse anche meno per fare il punto della situazione e mettere in campo le misure di lotta più efficaci.
Ma l'opinione pubblica ancora non si sente rassicurata circa la definitiva risoluzione del problema-punteruolo, nonostante i piani di intervento attuati dalle varie amministrazioni locali.
Il Comune di San Benedetto del Tronto, proprio in questi giorni ha diramato i numeri relativi alla cura delle palme infette: sono quasi 80 gli esemplari colpiti dal "punteruolo rosso" a San Benedetto, meno dell'1% del patrimonio esistente in città, stimato in circa 10 mila esemplari.
Delle palme attaccate, 18 fanno parte del patrimonio comunale, le altre appartengono a privati. Tre delle 18 sono state trattate, potate e hanno ripreso a crescere, per le altre si attende l'esito del trattamento. Il Comune non è stato costretto a tagliare nessuna pianta. Risulta che anche tutte le palme di proprietà privata siano state trattate, alcune hanno ripreso bene, per le altre si attende l'esito. In collaborazione con l'Agenzia Servizi Settore Agroalimentare delle Marche (ASSAM), il Comune sta comunque predisponendo il piano per l'anno 2010.
Il tutto sulla base di un protocollo d'intesa sottoscritto dai tre comuni rivieraschi San Benedetto, Cupra e Grottammare che prevedeva una sperimentazione programmata per la cura delle palme infette. La prima fase ha dato esito positivo tanto da ottenere l'ok della Regione in deroga al decreto ministeriale che stabiliva l'abbattimento.
Resta aperta tuttavia la discussione in merito alla metodologia di cura più efficace da adottare. Ed è proprio il gruppo di facebook a suggerire la strategia vincente: quella del Metodo Metwaly.
La cura messa a punto dall'agronomo egiziano consiste nell'applicazione dell'endoterapia ed e' riconosciuto come il più efficace a livello mondiale. Nel caso della lotta al punteruolo rosso della palma, l'endoterapia può essere utilizzata con successo sia come forma di lotta preventiva riguardo agli attacchi del parassita sia per la cura delle piante infestate. Pare che i risultati positivi di cura ottenuti raggiungano il 97% . Ovviamente non si possono fare miracoli: la terapia è tanto più efficace quanto meno avanzato lo stadio della malattia.
L'agronomo egiziano dopo gli interventi in Italia e' stato contattato dal Ministero dell'Agricoltura dell'Arabia Saudita. Il suo metodo e' stato applicato in un grande condominio del quartiere Eur di Roma dove esiste un patrimonio di 60 palme dal valore complessivo di circa un milione di euro, il dottor Metwaly ha ottenuto l'eliminazione completa dell'infestazione già dopo il primo trattamento. Il coleottero, le larve e le uova non esistono più, neanche nelle 20 palme infestate, mentre nelle altre non si sono verificati problemi grazie al trattamento preventivo.
L'agronomo e' stato chiamato ad intervenire anche a San Felice Circeo, in altri comuni laziali e siciliani nelle vicinanze di Palermo, oltre a molti clienti privati e in ville storiche.
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16/12/2009
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