L'amministrazione di Fermo continua a dare il suo più indecoroso spettacolo, scrive in una nota il capogruppo del Partito Democratico, Vallasciani.

Dopo mesi di crisi, lacerazioni interne, accuse reciproche e feroci dichiarazioni, il conflitto interno al centro destra di Fermo ha portato alla ricomposizione di una giunta, tutta dello stesso colore politico, sacrificando, forse in nome della presunta stabilità, il movimento civico Fermo Libera nella persona del suo principale esponente Michele Rastelli.

Un valzer di poltrone molto simile a quella gag anni '70 che descriveva i rimpasti di governo con i ministri che giravano attorno al tavolo a suon di inno di Mameli, al cui cessare dovevano sedersi sulla prima poltrona che capitava. La cosa evidenzia quanto tale riformulazione non abbia niente a che vedere con il rilancio dell'attività amministrativa cittadina, dei suoi presunti programmi di fine mandato.
Dopo il cambio di 5 dirigenti al servizio Lavori Pubblici, ora si cambia anche l'assessore, con tutti i disagi e i naturali rallentamenti, che di fatto porteranno alla paralisi degli investimenti in città.

Ancora peggiore, continua Vallasciani, giudico l'avvicendamento all'Urbanistica, materia così complessa e controversa ove lo scontro politico non può che ulteriormente aggravarsi. Continuo a sostenere che tale maggioranza non può più andare avanti e, come si sono detti sempre tra di loro bisogna, "prendere atto che l'insufficienza dell'attività politico-amministrativa attuale è così grave da paralizzare la città". Lascio giudicare ai cittadini, conclude Vallasciani, il danno che loro si arreca con questi ingiustificabili atteggiamenti.