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Piazza Papa Giovanni Paolo II, stamattina l'intitolazione

Falerone | La benedizione della nuova piazza di Piane di Falerone è stata affidata all'arcivescovo di Firenze, mons. Giuseppe Betori.

di Francesca Pasquali

Mons. Betori scopre la stele con il nome della piazza

Per chi l’ha voluta con tutte le sue forze oggi è un gran giorno. Dopo anni di tira e molla, di voci che, rincorrendosi, ora la volevano quasi pronta, ora pronosticavano un cantiere ancora e ancora aperto, la piazza di Piane è cosa fatta, nome compreso. E stamattina è arrivato mons. Giuseppe Betori a intitolarla.

Una presenza non casuale quella dell’arcivescovo di Firenze, in questi giorni in prima linea nel confermare sostegno e stima al dimissionario direttore dell’Avvenire Dino Boffo. Il segretario generale della Cei, fino allo scorso settembre era infatti vescovo titolare di Falerone, incarico ricoperto fino alla nomina all’Arcidiocesi toscana.

Intitolazione, si diceva. Da oggi, per chi deciderà di trascorrervi qualche minuto della propria giornata o vi lancerà uno sguardo passando con la sua auto, quella accanto alla chiesa di Cristo Re sarà piazza Papa Giovanni Paolo II. Un lungo percorso, burocratico e non solo, ha segnato le tappe di questo luogo che alcuni già considerano un punto di ritrovo per giovani e non, altri un’inutile spesa per il paese, di cui non si sentiva affatto la necessità. A giugno, a un passo dalle elezioni comunali, l’inaugurazione di basso profilo. Oggi, con la nuova Giunta insediata e al lavoro l’intitolazione in pompa magna.

Per le autorità civili, c’erano il sindaco Giandomenico Ferrini con buona parte dell’Amministrazione comunale e il presidente della Provincia Fabrizio Cesetti. Tre i porporati: Betori, l’arcivescovo di Fermo mons. Luigi Conti e il suo predecessore mons. Cleto Bellucci.

La decisione di intitolare la piazza a Papa Wojtyla risale al 20 novembre 2008, quando la Giunta allora in carica aveva dato il via libera. E’ stata però necessaria l’approvazione della Prefettura di Ascoli Piceno – arrivata il 3 marzo scorso – percorso obbligato, essendo Giovanni Paolo II, morto da meno di dieci anni.

Prima di benedire la piazza e di scoprire la stele con il nome, mons. Betori ha speso parole d’elogio, come prima di lui Cesetti e mons. Conti, per la figura, umana e religiosa, di Karol Wojtyła, “uno dei più grandi papi della storia, che ci ha ridato l’orgoglio dell’identità cristiana che la chiesa sembrava aver perso”. Un augurio dunque, che l’esempio di Giovanni Paolo II sia da modello per la generazione presente e per le future.

05/09/2009





        
  



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