Crisi Manuli, Spacca incontra un rappresentante dell'azienda e scrive a Berlusconi
Ascoli Piceno | Il Presidente della Regione critica la messa in mobilità dei lavoratori decisa dai vertici aziendali: «Totale irresponsabilità per la decisione e le modalità. Serve tavolo nazionale. Occorre approfondire il piano industriale per tutelare i lavoratori».

Gian Mario Spacca
Il presidente Spacca ha ricevuto questa mattina l’amministratore delegato della Manuli Rubber Industries di Ascoli Piceno, Roberto Grandi. Spacca ha ribadito di ritenere totalmente irresponsabile la decisione dell’azienda di aprire la procedura di mobilità per la totalità delle maestranze, in maniera unilaterale, senza alcun preavviso, in un periodo festivo. Una decisione calata dall’alto, che crea difficoltà gravissime al territorio.
“In questo senso mi sono espresso – ha aggiunto – in una lettera inviata ai Ministri dello Sviluppo economico e del Welfare e, questa mattina, anche a Berlusconi”. Nella lettera si chiede di istituire subito un tavolo nazionale, tanto più che il gruppo è presente con propri stabilimenti anche in altre regioni. Così come si chiede che venga dato seguito all’Accordo di Programma per il Piceno, già definito nelle sue linee essenziali con gli enti locali, il governo e le parti sociali e che invece è rimasto “lettera morta”.
Spacca ha detto che occorre un approfondimento del Piano industriale perché vengano tutelati i lavoratori. Il presidente ha sottolineato che questa linea è stata condivisa da tutti nel corso dell’incontro di ieri, alla presenza delle rappresentanze sindacali e degli enti locali, al quale l’azienda non ha partecipato, pur essendo stata invitata.
“Mi rivolgo direttamente a lei Presidente – scrive Spacca a Berlusconi – perché è davvero necessario attivare ogni energia per contrastare una decisione inaccettabile ed evitare così il rischio di chiusura di uno stabilimento storico per Ascoli Piceno e per le Marche”, sottolineando come, in quel territorio sia necessario attivare “interventi di politica industriale per generare nuove attività imprenditoriali ed una diversificazione economica”: in questo spirito occorre partire dall’Accordo di Programma per il “rilancio produttivo ed occupazionale della Val Vibrata-Vallata del Tronto fino al Progetto di riconversione SGL Carbon, che giacciono presso gli archivi del MISE”.
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06/08/2009
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