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Consumi, è crisi anche per il made in China

San Benedetto del Tronto | Si vende poco o niente, questo è ciò che ripetono insistentemente i commercianti cinesi di San Benedetto, un mercato caratterizzato da un forte anonimato che rende difficile il monitoraggio da parte di enti e forze dell’ordine.

di Stefania Serino

(foto d'archivio)

Come nel resto d' Italia il mercato cinese in questi dieci ultimi anni si è fortemente sviluppato anche a San Benedetto dove numerose attività commerciali ‘made in china' sono spuntate come funghi nelle nelle vie del centro cittadino come pure nelle zone più periferiche.

All'alba della crisi finanziaria gli stessi negozianti cinesi hanno fatto fortuna grazie ai loro prezzi super convenienti, ma ora lanciano l'allarme: "c'è crisi anche per noi - dice un commerciante cinese del centro- ho aperto il mio negozio cinque anni fà e da allora è stata una discesa continua. Ora non si vende niente, giusto quel che basta per coprire costi, niente guadagno".

E mentre impazza la corsa ai saldi, basta spostarsi di pochi metri nel centrocittà per ascoltare un ritornello comune a molti commercianti dagli occhi a mandorla, che ripetono in coro: "neanche i turisti comprano, non si vende più niente, crisi, c'è crisi".

Dunque il calo dei consumi investe anche i commercianti cinesi di San Benedetto, ma quanti sono?
Difficile calcolarlo, l'Ufficio Commercio del Comune fa sapere che nell'ambito degli esercizi pubblici di ristorazione e bar risulterebbe agli atti un solo ristorante sito in Via Piemonte, mentre in merito agli esercizi commerciali di superficie superiore ai 250 m₂ solo uno di questi risulta munito di regolare licenza ovvero il negozio di Via Velino.

Strano ma vero, poiché con il Decreto Bersani è stato soppresso il rilascio dell'autorizzazione camerale nonché il REC ovvero l'accertamento dell'idoneità per l'attività di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande ai fini dell'iscrizione nel Registro Esercenti Commercio.

La stessa normativa tuttavia impone l'inoltro della comunicazione unica per via telematica relativa all'apertura o chiusura di un'impresa, anche ai fini previdenziali, assistenziali e fiscali nonché per l'ottenimento del codice fiscale e della partita IVA; il tutto seguito dal rilascio da parte del Registro Imprese della ricevuta che costituisce titolo per l'immediato avvio dell'attività imprenditoriale, ove sussistano i presupposti di legge. Il registro imprese dà notizia alle Amministrazioni dell'avvenuta presentazione della comunicazione unica.

Peccato che molti dei negozianti cinesi non assolvano tali prescrizioni sancite dalla legge, da qui la difficoltà degli Enti locali a censire le attività commerciali orientali che aprono e chiudono con una facilità estrema, sprofondando nel profondo baratro dell'anonimato che rende i controlli anche da parte delle Forze dell'ordine sempre più difficili.

 

07/07/2009





        
  



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