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Villa S.Antonio, un territorio dimenticato dall'amministrazione Celani

Castel di Lama | "Fare politica sul territorio, significa anche e soprattutto farsi carico dei problemi che tanti cittadini subiscono. Cittadini, come nel caso dei residenti di Villa S. Antonio per anni "dimenticati" dall'amministrazione dell'ex sindaco Piero Celan"i

Emidio Mandozzi

Riceviamo dal Candidato Sindaco Emidio Mandozzi:

Problemi sino ad ora risolti, o in qualche modo alleviati, dall'amministrazione comunale di Castel di Lama, che si è fatta carico dei costi di mantenimento di taluni servizi, senza con questo gravare sulle tasche dei cittadini.

Un problema annoso, quello di Villa S.Antonio, territorio di Ascoli Piceno ma che gravita su Castel di Lama, da cui è diviso dalla strada Salaria.
Un problema di cui il Pd tutto si vuole fare carico, ad iniziare dalla candidata sindaco Patrizia Rossini ai candidati consiglieri provinciali Roberto Allevi e Domenico Re, sino al candidato Presidente della Provincia, Emidio Mandozzi, tutti presenti mercoledì sera presso il bar "Capolinea" di Villa S.Antonio, per quello che non è stato solo un incontro politico in vista delle imminenti elezioni, bensì l'ennesimo atto di solidarietà nei confronti di tante famiglie, colpevolmente lasciate sole dall'amministrazione Celani.

"Un problema vecchi di 40 anni - ha esordito Domenico Re, candidato del Pd alle Provinciali nel collegio di Castel di Lama -, che non siamo riusciti ancora a risolvere. Tutti i tentativi di unificare i due territori sono andati a vuoto, nonostante avessimo dalla nostra anche un legge regionale. Certo è - ha proseguito Re -, che una soluzione dovremo trovarla, e presto. Che sia una unificazione territoriale piuttosto che una convenzione tra le due amministrazioni comunali di Ascoli e Castel di Lama, dobbiamo comunque fare qualcosa. Così come dobbiamo occuparci della problematica inerente la zona industriale di Campolungo, con i suoi tanti capannoni industriali dismessi ed una crisi produttiva ed occupazionale che avanza inesorabilmente. Importante anche la tematica relativa all'autoporto, così come la viabilità, con la Mezzina che dopo dieci anni è ancora ai blocchi di partenza. Tutte tematiche che saranno al centro di un confronto politico ed amministrativo tra Comune di Castel di Lama, Comune di Ascoli e nuova Provincia picena. Dobbiamo insomma perseguire un obiettivo comune - ha concluso Domenico Re -, che è quello di una integrazione territoriale chiara e determinata. Basta con l'essere territorio di cerniera".

"Si rende sempre più necessario un confronto allargato tra istituzioni - ha ripreso il tema Patrizia Rossini -, perché se è vero che in tutti questi anni abbiamo sempre garantito, seppur a volte con estrema difficoltà, ai cittadini residenti a Villa S.Antonio gli stessi servizi che garantiamo ai cittadini lamensi ed allo stesso costo, il problema che abbiamo è quello di riuscire a garantirli anche per il futuro, senza gravare sulle tasche delle famiglie".

Una quadratura del cerchio, quella cui ha fatto riferimento la Rossini, sempre più a rischio di fronte ad una crisi così accentuata e ad un Governo che diminuisce sempre di più i trasferimenti economici agli enti locali.

"Ai residenti di Villa S.Antonio - ha spiegato il sindaco di Castel di Lama -, garantiamo servizi come scuole, asilo nido, assistenza domiciliare agli anziani, che usufruiscono anche dei soggiorni estivi organizzati dalla nostra amministrazione comunale, il metano, i servizi cimiteriali. Il Comune di Ascoli - ha reso noto Patrizia Rossini - non consente la sepoltura nel civico cimitero ai non residenti. Cosa che invece noi garantiamo, ma così facendo abbiamo ora la necessità di un ampliamento del nostro cimitero, con costi aggiuntivi per le casse comunali che si vanno ad aggiungere a tutto il resto".

Sono dispiaciuta - ha confidato il sindaco lamense -, perché nonostante tutti i nostri sforzi, in questi cinque anni non abbiamo mai potuto incontrare l'ex sindaco Celani per un confronto costruttivo su questi temi: non ha mai risposto ai nostri inviti in prima persona, inviando qualche volta un suo emissario. Questo la dice lunga sulla sua sensibilità ed il livello di attenzione che ha avuto per i suoi territori periferici. La buona politica è quella che si interessa dei problemi reali della gente, di tutta la gente. Forse qualcuno dovrebbe spiegarlo all'ex sindaco Celani, che sinora si è solo preoccupato (con scarsi risultati, a ben vedere) di quanti risiedono dentro le mura della città, e adesso vorrebbe essere eletto addirittura a Presidente della Provincia. Con quale coerenza?"

Con Roberto Allevi impegnato ad attaccare sia Massimo Rossi (" la spaccatura del centro-sinistra è imputabile solo a lui, che non si è voluto sottoporre alle Primarie dopo che cinque anni fa noi facemmo un passo indietro, su pressione dei vertici nazionali sul suo nome") che Piero Celani ("basta guardare lo stato in cui versano le strade di Villa S.Antonio, la loro pulizia oppure la raccolta dei rifiuti, per rendersi conto del totale stato di abbandono della frazione da parte dell'amministrazione comunale ascolana") rispetto alle politiche promosse sul territorio in questi anni.

A chiudere l'iniziativa del PaEmidio Manrtito Democratico è stato il candidato Presidente della Provincia, Emidio Mandozzi: "La mia è la ‘nostra' candidatura - ha esordito Mandozzi di fronte ad una platea composta da svariate decine di persone -, in nome di un progetto condiviso di rilancio del territorio piceno. Finita la stagione della denuncia, ora siamo chiamati a dare soluzioni ai tanti problemi, molti dei quali addebitabili alla ‘miope' politica dell'ex sindaco Celani, che ha amministrato la città di Ascoli come un piccolo paese arroccato dentro le mura castellane. Noi vogliamo invece rivitalizzare il tessuto economico, produttivo e sociale del Piceno, valorizzando la famiglia, le risorse che lo stesso territorio possiede, puntando sulla valorizzazione del capitale umano. Attraverso la nostra cultura del ‘saper fare' saremo in grado di cogliere le opportunità che da questa crisi nasceranno. Il problema della deindustrializzazione - ha accusato Mandozzi -, non si risolve con i ‘no' ideologici alla creazione di infrastrutture efficienti, come nel caso della Mezzina. Tutti parlano di lavoro in questa campagna elettorale - ha detto poi il candidato Presidente del centro-sinistra -, il lavoro non va però solo sostenuto ma valorizzato puntando sulle capacità, sulle competenze di donne e uomini, dei nostri giovani, spesso con buone idee cui bisogna dare fiducia affinché possano realizzarle. Senza l'aiuto delle istituzioni, ciò non sarà possibile fermo restando il problema del credito, con le banche che prima di elargire un qualsiasi finanziamento a dei giovani che vogliono diventare imprenditori, chiedono garanzie sul prestito.
Il Pd è un partito veramente riformista, e noi questo nostro riformismo vorremmo portarlo dentro le istituzioni locali, per il futuro del Piceno".

21/05/2009





        
  



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