Da Fernando Manes Capogruppo UDC Comune di Ascoli Piceno riceviamo e pubblichiamo quanto segue:

Galosi si è dato il ruolo di provocatore dell’UDC e di Ciccanti in nome e per conto del tandem Castelli-Celani, e fin qui ci siamo: è il teatrino della politica. Però sulla logica dei ragionamenti e sugli attacchi personali – secondo la migliore scuola neofascista – non ci siamo e rispondiamo.

L’intimidazione verso il nostro consigliere Boretti – che Galosi ed il suo manipolo di destra “castelliana” volevano costringere a dimettersi dalla presidenza della 1a Commissione consiliare, in quanto firmatario della mozione di sfiducia, esprime una concezione “padronale” del comune. Innanzi tutto Galosi non ha titoli politici e morali per parlare di coerenza. Lui, sei mesi fa, in Consiglio comunale contestando il Sindaco Celani e dichiarando di uscire dalla maggioranza, è rimasto presidente della Commissione Ambiente senza mettersi affatto in discussione. Perché, allora, non si è dimesso? Cosa è cambiato oggi rispetto a sei mesi fa?

Qual è la contropartita promessa a Galosi per indurlo a rientrare sotto l’ombrello protettivo di Celani? Visto che qui si promettono posti di potere – come se gli enti pubblici fossero di loro proprietà – ci sarà anche per lui qualche strapuntino? Galosi ha cambiato in questi 5 anni tre volte partito e tenta di dare lezioni di coerenza? La realtà è che la maggioranza del 2004 – per colpa del Sindaco – non c’è più e tutti i presidenti di Commissione del vecchio centrodestra sono in minoranza, Galosi compreso e con lui quelli che lo spalleggiano. Perché accanirsi allora solo contro Boretti?

Il 14 Marzo, per fortuna degli ascolani, questa farsa finirà!