Rumori e chalet: passa il regolamento, ma il comitato è critico
Porto Sant'Elpidio | Nella complessa questione delle emissioni sonore, la maggioranza approva il regolamento appoggiata anche dal Pdl; ma il presidente di Abbassiamo il volume è duro: "Ma quali regole, sarà peggio di prima".
di Pierpaolo Pierleoni

E' stato approvato lunedì notte in Consiglio comunale, e già accende le discussioni politiche e non solo a Porto Sant'Elpidio. Il nuovo regolamento su rumori, emissioni sonore e variazioni alle norme tecniche di attuazione del piano di spiaggia varato dall'Amministrazione comunale si prepara ora al periodo di osservazioni prima della definitiva entrata in vigore, per la prossima estate. Ampia la maggioranza che ha votato le nuove norme. La maggioranza del sindaco Andrenacci ha trovato infatti anche l'appoggio del Pdl, mentre i civici del gruppo di Simone Mazzone, Giovanni Spina e Federico Costantini di Sinistra arcobaleno si sono espressi in maniera contraria.
A fare il punto, durante la seduta consiliare, è stato l'assessore all'ambiente Gianni Battilà. "Il periodo in esame va dal 1 maggio al 30 settembre, con un periodo di alta stagione dal 16 giugno al 31 agosto. Sparirà la fascia intermedia dei 60 decibel di tettoconsentito, a mezzanotte si passerà da 70 a 55. Saràistituita una commissione tecnica comunale sui localidi pubblico spettacolo d i locali avranno la possibilità di dotarsi di tetti suono o strumenti similari, della superficie massima di 36 metri quadri, per contenere la dispersione del suono e limitare il disturbo all'esterno. Le regole saranno intensificate. Avremo 3 giorni di sospensione e multa alla prima infrazione degli orari e dei limiti, 10 giorni di sospensione alla seconda infrazione, revoca dell'autorizzazione alla terza occasione".
Altre novità del piano riguardano la possibilità di una parziale occupazione di spiaggia pubblica da parte degli chalet privati danneggiati dalle mareggiate (i casi sono tre). Quanti agli orari, nel periodo da metà giugno a fine agosto sarà possibile ottenere deroghe in cui i locali autorizzati potranno fare musica fino alle 4 delmattino nel fine settimana.
"Si tratta di regole che ci auguriamo evitino i problemi e gli scontri capitati lo scorso anno. Abbiamo deciso di disciplinare il settore, le maglie del regolamento non sono affattolarghe, anzi rispetto alle altre località costiere ci sono regole più rigorose"
Intenti di pianificazione e pace che però non convincono il comitato Abbassiamo il volume presieduto dal professor Giuseppe Bucci. I componenti ribadiscono il loro diritto a riposare e criticano senza mezzi termini il piano varato dall'amministrazione.
"Non ce l'abbiamo con nessuno - spiega ilprof. Bucci - nè ci piace che si parli di guerra dei decibel, perché non abbiamo guerre da fare. Il problema è di legalità. C'è una legge dello Stato del 1995, cui ha fatto seguito la legge regionale 28 del 2001, cui seguì una delibera regionale nel 2003. Questi atti disciplinano chiaramente l'applicazione delle norme sui rumori. Queste norme a Porto Sant'Elpidio non si rispettano. Ad esempio si vietano emissioni con toni bassi e compulsivi, caratteristici della musica da discoteca. Da noi i toni bassi e compulsivi sono all'ordine del giorno e sono consentiti, per giunta aumentano il calcolo dei decibel, i toni bassi alzano il livello di 3 decibel, quelli compulsivi di altri tre. Quindi se il limite è 55, siamo già arrivati a 61".
Critico, Giuseppe Bucci, sull'efficacia delle norme approvate in seduta consiliare. "Non è vero che il regolamento fissa norme più severe. Negli anni passati non esisteva la possibilità di fare musica fino alle 4, inoltre alla seconda sanzione ai locali si prevede una sospensione di 10 giorni, prima andava da 15 a 45 giorni. Si è parlato di tetti suono. Se sono strutture mobili, presumono il carattere dell'occasionalità delle emissioni sonore, che invece è abituale; se sono strutture fisse, allora è inutile parlare di deroghe ai locali,perché si tratta a tutti gli effetti di discoteche all'aperto".
Gli esponenti del Comitato lamentano poi il mancato coinvolgimento: "Dato che con le associazioni di categoria c'è stato un confronto, potevamo essere consultati anche noi, ma questo non è successo. Noi non vogliamo scontrarci con nessuno, ma è impossibile stare 3 giorni di seguito senza dormire. Sentire questa imposizione dentro casa propria è una violenza psicologica che non auguriamo a nessuno. Noi siamo in contatto con altri comitati e cittadini di località costiere, la nostra situazione è la peggiore".
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26/03/2009
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