Inaugurato il 673° anno accademico a Camerino
Camerino | Nonostante la crisi il mondo della ricerca va avanti, criticando i tagli all'Università e festeggiando, a Camerino, 50 anni di Università pubblica.
di Simone Menin
Inaugurazione 673° anno accademico dell'Università di Camerino
673 anni di studi e 50 anni di Scienza resa pubblica.
Sono le cifre che l'Università degli Studi di Camerino festeggia nella giornata odierna, ripudiando le prerogative di tagli verso il mondo dell'Istruzione che il governo Berlusconi ha perpetrato nei confronti di una realtà già alquanto precaria.
Questo provvedimento infatti è come se ferisse irrimediabilmente la gamba sana di uno zoppo di un piede solo. Risaputo quanto fatichi infatti il mondo universitario per mantenere attivi i ruoli dei pochi ricercatori che creano innovazione per le nostre attività produttive.
Integrata nella cerimonia di inaugurazione la protesta degli studenti che contestano il decreto Gelmini. Appassionato discorso di un Rettore Prof. Fulvio Esposito che espone con orgoglio i dati, tutti più che soddisfacenti, circa i rapporti internazionali, il numero di laureati e la veloce occupazione dei ragazzi che escono dall'ateneo. Ancora più ad ampio raggio, Ferruccio De Bortoli, direttore de "Il Sole 24 ore" compie una panoramica della crisi internazionale, diramando cifre rappresentative alquanto allarmanti.
Il gioco internazionale dell'Università di Camerino, firmato dal rettorato Esposito, in questi anni ha fatto leva sulle potenzialità estere, onde evitare di rimanere invischiato in un terreno di sabbie mobili. E' stato lo stesso Rettore che ha infatti spiegato come sia stato più facile instaurare collaborazioni estere con luoghi di ricerca in altri continenti piuttosto che con le Università regionali appartenenti al circuito UniMarche, inaugurato, pochi anni or sono, proprio a Camerino.
Un teatro Marchetti che vede l'alba di un nuovo anno, l'alba di un anno che si dimostra pieno di interrogativi, preoccupazioni e dubbi. Ad averne la peggio tutti coloro che puntavano nella ricerca per un proprio futuro lavorativo e che vedono diminuire drasticamente le possibilità di attuarlo. La speranza che viene spontaneo esternare, nel cinquantesimo anno della identità pubblica dell'Università camerte, è che non sia anche l'ultimo.
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03/12/2008
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