Darsena Turistica, le competenze passano al Comune
San Benedetto del Tronto | La revisione del Decreto del Presidente del Consiglio sul riparto di competenze Stato-Regioni sui porti ha fatto si che la 'giurisdizione' sulla Darsena Turistica passasse dalla Capitaneria alla Regione Marche. La Regione ha poi delegato il Comune...
di Marco Braccetti
Barche ormeggiate presso il Circolo Nautico Sambenedettese (Foto d'archivio)
E' notizia di oggi. La gestione amministrativa della Darsena Turistica del porto passa nelle mani del Comune. La revisione del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (datato 21-12-1995) sul riparto di competenze Stato-Regioni sui porti ha fatto si che la ‘ giurisdizione' sulla Darsena Turistica passasse dalla Capitaneria di Porto alla Regione Marche, Regione che a sua volta ha delegato tali competenze al Comune.
La notizia è arrivata in Municipio attraverso una lettera della Regione. Il Dirigente del Servizio Cultura, Turismo e Commercio della Giunta Regionale delle Marche, Dott. Mariano Landi, scrive al Comune di San Benedetto:
(...) Essendo giunti alla definizione dell'accordo con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, si trasmettono per i seguiti amministrativi di competenze, così come ricevuti dalla Capitaneria di Porto di San Benedetto del Tronto per il tramite della Direzione Marittima di Ancona, gli atti relativi alle concessioni esistenti nell'area della Darsena Turistica trasferita nella competenza istituzionale della Regione Marche e delegata a codesto Comune ai sensi dell'art. 31 della L.R. n. 10/99.
Sino ad ora l'area era di competenza dalla Capitaneria di Porto che aveva praticamente l'ultima parola su qualsiasi progetto o evento che riguardavano la zona. C'è chi ricorda lo spettacolo di Maurizio Crozza della scorsa estate, inizialmente programmato presso lo spazio esterno del Circolo Nautico Sambenedettese e poi spostato al Paese Alto per il niet della Capitaneria.
Per migliorare l'offerta del porto sambenedettese l'Amministrazione Comunale poi è alla ricerca dei fondi necessari per modificare lo scalo d'alaggio. L'intento è di allungarlo, per rendere possibile di portare in secco imbarcazioni più grandi, a tutto vantaggio dei cantieri dell'area, che avrebbero così più lavoro.
Sempre riguardo il porto il 12 gennaio i tecnici del Comune torneranno ad incontrare quelli del gruppo Nomisma, impegnati nello studio di fattibilità per il recupero dell'area portuale. Come è ormai noto sono state formulate due ipotesi: Cittadella degli Affari e un Parco del Mare. La prima è impostata sull'aspetto cantieristico, legato al mondo delle navi mercantili e da crociera; la seconda va più verso lo sviluppo turistico. Dal Comune fanno sapere che tra le due ipotesi prospettate dagli esperti bolognesi si preferirebbe quella che predilige l'aspetto turistico-commerciale della zona.
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29/12/2008
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