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Maxi frode fiscale: quasi 10 milioni di euro evasi

Ascoli Piceno | Un'altra maxi frode fiscale è stata scoperta dalle Fiamme Gialle del comando provinciale di Ascoli.

Le Fiamme Gialle della Compagnia di San Benedetto del Tronto, in pochi mesi di indagini, hanno definito i contorni di un'altra maxi frode fiscale perpetrata da alcune società attive nel settore dei "Trasporti di merci su strada".

Determinanti sono risultate, nella circostanza, le attività di interscambio informativo sui dati di analisi e degli elementi di intelligence acquisiti dai militari del Comando Provinciale di Ascoli Piceno che, comparati poi con le ulteriori risultanze degli approfondimenti eseguiti "sul campo" dalla Compagnia di San Benedetto del Tronto, hanno consentito l'avvio di penetranti indagini di polizia economica e finanziaria, intraprese verso la metà dell'anno. Sono state tre le imprese nei cui confronti sono state svolte le attività ispettive - avviate in stretta successione, in virtù dei rilevati collegamenti - estese, oltre che agli aspetti amministrativi, anche a quelli giudiziari; le medesime, attive nel comprensorio di San Benedetto del Tronto, sono risultate strettamente legate tra loro, oltre che dalla similarità dell'attività economica esercitata, anche da una univoca gestione, riconducibile, di fatto, allo stesso gruppo di persone.

Tutte e tre le società operavano peraltro in luoghi diversi da quelli ufficialmente dichiarati al Fisco, stratagemma che, tuttavia, in virtù delle penetranti conoscenze del territorio acquisite nel tempo dalle Fiamme Gialle di San Benedetto del Tronto, non ha loro consentito di eludere gli interventi ispettivi; presso questi luoghi non dichiarati è stata rinvenuta parte della documentazione contabile, la cui mole ha reso necessario il ricorso ad un camion, per il successivo trasporto presso la Caserma del Corpo. Le verifiche fiscali intraprese dalla Compagnia di San Benedetto del Tronto hanno inoltre consentito l'avvio di un'ulteriore specifica attività di indagine di polizia giudiziaria che ha coinvolto 4 soggetti che, a vario titolo, gestivano le medesime imprese, nonché un ulteriore professionista, intermediario delle stesse, risultati responsabili, a diverso titolo, di reati societari, tributari e comuni del Codice Penale.

Le indagini hanno permesso di rilevare che tutte e tre le società verificate sono state amministrate con un'unica regia ad opera, in particolare, di uno degli amministratori, il quale, con l'ausilio di un professionista e di vari prestanomi, ha realizzato ingenti profitti mai dichiarati, arrecando, quindi, notevoli danni all'Erario.

La professionalità dei militari ha tuttavia consentito di superare ogni ostacolo frapposto al vano fine di eludere - ovvero vanificare - i controlli da parte dell'Amministrazione Finanziaria - quali, ad esempio, il ricorso ad una sede operativa in luoghi non dichiarati, l'identità del reale amministratore, celata dall'interposizione di più "teste di legno", la mancanza dei libri sociali e contabili obbligatori e, infine, la mancanza di parte sostanziale della documentazione fiscale - permettendo la ricostruzione degli interi volumi d'affari, distintamente ascrivibili ad ogni società.

Notevole è risultata l'entità dell'evasione fiscale; nei confronti delle tre società - risultate tutte "evasori totali" - sono stati infatti constatati circa 5,6 milioni di euro di elementi positivi di reddito non dichiarati al Fisco, per i quali sono state contestate correlate violazioni all'I.V.A. per circa 2 milioni di euro; constatati, altresì, circa 4,2 milioni di euro sottratti all'imposizione ai fini dell'Imposta Regionale sulle Attività Produttive.

Pesanti le conseguenze anche sul piano penale; le condotte illecite di tutte le persone che, direttamente o indirettamente, hanno avuto un ruolo attivo nella particolare gestione delle tre società, hanno infatti costituito oggetto di specifiche informative di reato inoltrate alla Procura della Repubblica di Ascoli Piceno per le fattispecie penali di cui agli articoli:

- 485 del Codice Penale - "Falsità in scrittura privata", nei confronti di 4 persone;
- 494 del Codice Penale - "Sostituzione di Persona", nei confronti di una persona;
- 2621 del Codice Civile - False comunicazioni sociali, nei confronti di 4 persone;
- 5 del D.Lgs n. 74/2000 - "Omessa dichiarazione", nei confronti di una persona.

Le indagini hanno infine permesso di attivare presso la medesima Autorità Giudiziaria le procedure della "confisca per equivalente" - particolare istituto che, relativamente alla materia penale tributaria, è stato introdotto dall'art. 1, comma 143, della Legge n. 244/2007 "Finanziaria 2008" - nei confronti dei beni disponibili delle tre società; per il professionista, intermediario delle medesime imprese, sono state inoltre attivate le procedure per la rescissione del contratto di "Mandato per lo svolgimento di attività di incaricato per il rilascio di servizi di certificazione digitale e della carta nazionale dei servizi", stipulato in precedenza con la Camera di Commercio di Ascoli Piceno.

17/12/2008





        
  



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