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Macchinari in Cina e Cassa Integrazione allungata a Campolungo

Ascoli Piceno | Il nuovo annuncio shock è stato dato all’inizio dell’incontro già convocato tra rappresentanze sindacali interne e direzione aziendale, per discutere in merito alla nuova organizzazione del lavoro all’interno dello stabilimento di Campolungo.

di Redazione

Sciopero alla Manuli

“Faremo le barricate e ci opporremo in tutti i modi affinchè i provvedimenti annunciati dalla Manuli non verranno attuati.” Lo afferma Andrea Quaglietti, RSU di fabbrica e membro del Sindacato dei Lavoratori, in relazione all’annuncio dato dal Gruppo Manuli Rubber circa la sua volontà di trasferire altri due macchinari per la produzione di tubi nella sua fabbrica cinese, con conseguente licenziamento di altri dipendenti, e soprattutto di voler allungare per altre due settimane la cassa integrazione per almeno 200 addetti, nel periodo tra fine gennaio e inizio febbraio 2009 ( dopo quella attuale di 6 settimane, fino al 7 gennaio).

“La notizia negativa di oggi, dice Quaglietti, dimostra come le nostre più nere previsioni circa i progetti poco favorevoli dell’azienda per l’ascolano non erano azzardate, e che la mancata risposta denunciava una volontà di nascondere programmi seri per la fabbrica picena . La decisione comunicataci dalla direzione aziendale, e accompagnata anche da una lettera firmata dallo stesso presidente del Gruppo Dardanio Manuli, è gravissima, e inaccettabile per i sindacati e per tutti i lavoratori dello stabilimento, i quali hanno sempre fornito non solo la loro competenza e professionalità all’azienda, ma anche la disponibilità al confronto in caso di difficoltà. Per questo ci opporremo in tutte le maniere, e abbiamo già convocato un’assemblea dei lavoratori per discutere della questione.

“La direzione Manuli ha spiegato ai rappresentanti del SDL e degli altri sindacati che la scelta di trasferire altri macchinati in Cina è motivata dal fatto che “il mercato asiatico sta tirando”, mentre quello europeo no. Affermazione contestata dai sindacati, che vedono solo la volontà spostare nel sito cinese gran parte della produzione ascolana, mantenendo gli stessi mercati e gli stessi clienti di ora, e in tutto il mondo, compresa l’Europa. La richiesta di nuova cassa integrazione per altre due settimane tra fine gennaio e inizio febbraio, riguarderà sicuramente 200 addetti, ma è stata avanzata per 415 dipendenti, quasi due terzi dell’intera forza lavoro della fabbrica di Campolungo.

16/12/2008





        
  



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