Divisione della provincia, il Movimento Difesa del Cittadino fa il punto della situazione
Ascoli Piceno | "I valori calcolati a norma di legge - si legge in una nota stampa firmata dalla Responsabile del movimento, Avv. Micaela Girardi - smentiscono il Presidente della Provincia e il suo dirigente".

Il Movimento Difesa del Cittadino di Ascoli Piceno, nella persona della responsabile avv. Micaela Girardi, ritiene che sia necessaria una serissima assunzione di responsabilità da parte del Presidente della Provincia e degli assessori del piceno che hanno condiviso con lui la proposta di conguaglio in favore dell'ente fermano di oltre 15 milioni di euro.
Infatti, l'ex segretario generale della Provincia dr. Giovanni Alleva, mosso dalla sua passione civica, ha ricalcolato il valore degli immobili di tutta l'intera attuale provincia secondo i criteri previsti dall'art. 230 del Testo Unico Enti locali (secondo il quale i beni già posseduti dalla Provincia prima del maggio 1995 debbono essere valutati in base alla rendita catastale rivalutata, e per quelli entrati nel patrimonio dopo il maggio 1995 e sino al 01 luglio 2008 il criterio è il prezzo di costo).
Il risultato, se raffrontato con quanto sostenuto dal Dirigente Provinciale Della Casa da ultimo pubblicamente al consiglio provinciale aperto del 13 novembre scorso, è - si passi il termine - sconcertante in senso positivo: il conguaglio che sarebbe dovuto all'ente fermano scende ad una cifra tra 4 e 6 milioni di euro anzichè 15 milioni di euro su cui il Presidente insiste.
Ricordiamo che, a nostro avviso, il criterio ragionevole ed ispirato al buon senso per procedere alla divisione del patrimonio tra "piceno" e "fermano" - che oggi trova conferma nell'esigua differenza di valore degli immobili - avrebbe dovuto essere quello "geografico-territoriale", che attribuiva cioè a ciascun ente i beni che ricadevano sul territorio assegnato, considerata la ripartizione in due parti quasi uguali (44% e 57%) e considerato che si tratta di ripartizione tra enti pubblici e non tra aziende private, così come applicato con decisione concorde per strade e scuole.
Nessun ostacolo vi è su questo nel testo della Legge istitutiva della Provincia di Fermo e chi sostiene ciò sa di distorcere deliberatamente il dato normativo.
Soprattutto ci si pone una ulteriore domanda: la ripartizione del personale rappresenta senz'altro l'argomento più importante da affrontare ed è stato inspiegabilmente lasciato da ultimo.
Ma quale garanzia di affidabilità si può riporre nella conduzione di tale delicatissima questione - sulla quale dovrà essere fatto ogni sforzo di trattativa per non aggravare la posizione dei dipendenti e delle loro famiglie - se la più semplice questione della divisione del patrimonio è stata così tanto mistificata ed applicata in modo dannoso per la parte ascolana?.
Inoltre, si vuole precisare che nella (malaugurata) ipotesi in cui non sia raggiunto un accordo complessivo, demandare la ripartizione del patrimonio alle nuove amministrazioni non comporta rischi di dissesto come paventato dagli assessori menzionati. Tutte le eccezioni mosse dagli assessori Canzian e Capriotti in un recente comunicato trovano puntuali e precise risposte da parte del dr. Alleva e auspichiamo che la Giunta Provinciale dia modo di esaminare i singoli aspetti in un confronto tecnico.
La nostra richiesta è volta a far operare la nuova Provincia di Fermo dal giorno successivo alle elezioni svolgendo tutti le funzioni istituzionali senza intoppi.
Si ribadisce all'assessore Gobbi che abbiamo ben compreso che il conguaglio verrebbe pagato sotto forma di immobili e non in denaro contante; ma, il trasferimento della proprietà di immobili comporterebbe comunque una perdita patrimoniale secca e quindi l'uso di sinonimi come "intestazioni" o "volturazione" serve solo a generare confusione. Se questi immobili rimanessero alla nuova Provincia di Ascoli e fossero ritenuti - per ipotesi - non necessari, potrebbero essere alienati sul mercato ed il ricavato potrebbe essere destinato ad altri usi.
Pertanto, chiediamo:
- il coinvolgimento anche di tutti i sindaci della nuova provincia ascolana affinchè si riapra la discussione sulla valutazione anzitutto del patrimonio;
_ si esamini con la massima accuratezza tutta l'elaborazione del dr. Alleva, che - se non confutata - impone una attenta valutazione ai responsabili istituzionali sull'ostinazione cieca con cui si seguono gli orientamenti di taglio non solo tecnico, ma purtroppo anche politico, del Dirigente preposto e
_ si modifichi la proposta di ripartizione avanzata dal Presidente della Provincia.
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24/11/2008
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Betto Liberati