I dipendenti chiedono il fallimento della Foodinvest
San Benedetto del Tronto | L'avvocato Alleva che tutela gli interessi delle maestranze ha presentato al Giudice un'istanza di fallimento.La ditta non sarebbe in grado di pagare i crediti verso i suoi dipendenti. Napoletani: "Accogliamo a braccia aperte qualsiasi imprenditore serio"
di Redazione

"La proposta di concordato è stata presentata da oltre un anno. Ora attendiamo delle risposte, e speriamo che arrivino in fretta", a parlare è Gabriele Napoletani, rappresentante sindacale delle maestranze Foodinvest. Novità dovrebbero arrivare lunedì prossimo, 24 novembre. Per quella data all'Ufficio Fallimentare del Tribunale di Ascoli è prevista l'udienza del Giudice Raffele Agostini.
Intanto si è appreso che nei giorni scorsi l'avvocato Piergiovanni Alleva, chiamato dagli operai a tutelare i loro diritti, ha presentato al Giudice formale istanza di fallimento della ditta di proprietà della Malavolta Corporate.
Secondo il legare la Foodinvest non sarebbe in grado di pagare tutti i suoi creditori privilegiati (ossia i suoi dipendenti). Vengono contestati anche dei gravi comportamenti riguardo alle procedure che hanno portato alla stipula del concordato. "La Foodinvest Verde Srl aveva dichiarato di poter contare su 5,448 milioni di euro di crediti verso propri clienti di sicura solvibilità (Nestlè, Unilever) che, invece, non esistevano almeno per la metà perché già ceduti a società di Factoring. La Foodinvest Verde Srl aveva dichiarato ancora di poter contare su prossimi utili di attività per 1.341.000 euro, salvo sospendere subito dopo l'attività stessa, così vanificando totalmente la prospettata posta attiva".
L'indicazione che arriva da Alleva è chiara ed evidenzia: "l'inopportunità nel frangente attuale di autorizzare contratti di affitto a terzi degli asset aziendali, che sarebbero travolti dall'azione revocatoria fallimentare".
Intanto Napoletani concede l'ennesima apertura verso l'imprenditore siciliano Vincenzo Ciulla, che da tempo si dice disponibile a rilevare l'azienda di Porto d'Ascoli. "Siamo pronti ad accogliere a braccia aperte qualsiasi imprenditore serio, e sottolineo l'aggettivo serio - afferma in conclusione Napoletani - purché esso stabilisca un dialogo con noi dipendenti".
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19/11/2008
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