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Centrale Api. Amagliani: "Spacca chiarissimo, un si condizionato"

Ancona | Amagliani:""sul discorso delle centrali API a Falconara c'è poco da fare chiarezza. Quanto espresso dal presidente Spacca in sede di riunione con il sottosegretario Gianni Letta è stato più che chiaro e coerente"

L’Assessore regionale all’Ambiente Marco Amagliani

"Sul discorso delle centrali API a Falconara c'è poco da fare chiarezza. Quanto espresso dal presidente Spacca in sede di riunione con il sottosegretario Gianni Letta è stato più che chiaro e coerente con la pianificazione regionale in tema di energia e ambiente." Così l'assessore regionale all'Ambiente, Marco Amagliani interviene nel dibattito sulla autorizzazione 'condizionata' alla centrale di produzione elettrica da 60 MW nel sito di Falconara.

"Sull'argomento non ci sono posizioni sibilline - prosegue l'assessore - anche perché il documento tecnico presentato al Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, era stato ampiamente condiviso da tutte le forze di maggioranza e in sostanza veniva ribadito il dettato del PEAR: cioè che la centrale da 60MW diventerebbe funzionale alla sicurezza generale del sito industriale e si configura come un miglioramento impiantistico. "

"Va ricordato, allora, ancora una volta - dice l'assessore - che nel PEAR non ci sono posizioni aprioristiche negative, non è un Piano vincolistico, ma uno strumento programmatico che si rifà ai principi della sostenibilità ambientale. Per questo, una possibile autorizzazione è condizionata da importanti prescrizioni. E la centrale da 60 MW si configura conforme per tipologia al PEAR,diventando importante ai fini dell''autosufficienza energetica degli impianti API, producendo anche un sensibile risparmio di energia elettrica richiesta alla rete, quantificabile in circa 570 GigaWattora oltre che per gli standards di sicurezza in caso di black out. E' poi vero che l'eventuale realizzazione richiederà comunque numerose e costose azioni propedeutiche da parte dell'azienda in materia di bonifica dei suoli, annullamento dei rischi di esondazione, riduzione delle emissioni in atmosfera. Gli impatti ambientali potranno quindi essere sostenibili, se compensati dalle azioni di miglioramento da apportare comunque sugli impianti di raffinazione e sulla centrale IGCC."

Per quanto riguarda poi la centrale da 520MW, Amagliani aggiunge che lo stesso presidente Spacca "ha ribadito chiaramente che tale impianto si pone in contrasto con tutti gli strumenti di pianificazione regionale, dal PEAR al Piano di tutela e risanamento della qualità dell'aria, dal Piano di risanamento dell'Area ad Elevato Rischio di Crisi Ambientale al Piano stralcio di bacino per l'Assetto Idrogeologico (PAI). "

"Del resto il protocollo d'intesa tra Regione e API del 2003 - afferma Amagliani - prevedeva che il sito si configurasse sempre più come "polo energetico ambientalmente avanzato", anziché come raffineria petrolifera tradizionale, in linea con gli indirizzi e le previsioni del PEAR, salvaguardando i livelli occupazionali e favorendo i rapporti con le imprese locali e regionali. Solo una, quindi, la conclusione: la Regione sta coerentemente continuando a tenere fede agli accordi e alle scelte fatte. "

19/11/2008





        
  



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