Limen festival presenta "Ceux d'ailleurs"
Macerata | Appuntamento il 24 settembre, alle 21.30, al Teatro Lauro Rossi. Celebrato dalla critica e dal pubblico come opera originale, "d'un lirismo spietato".

appuntamento con la sesta edizione del Limen festival.
Andrà in scena "Ceux d'ailleurs", un prima assolutua nazionale della giovane
compagnia francese Thèatre de Romette.
Alcune informazioni sulla compagnia e sullo spettacolo:
Il Théatre de Romette è una giovane compagnia professionista francese attiva dal
2000. L'equipe è costituita da attori, marionettisti, danzatori, costruttori di
maschere, musicisti che formano per ogni nuova creazione un gruppo artistico
incentrato sul progetto di volta in volta affrontato.
E' il giovane regista della compagnia, il ventiseienne Johanny Bert, che coordina
i vari progetti, realizzando spettacoli sia per bambini che per adulti, frammisti di
crudele poesia e di tenera surrealtà.
All'edizione 2007 del Festival d'Avignone si sono segnalati come una della più
interessanti compagnie del circuito off con lo spettacolo "Ceux d'ailleurs",
celebrato dalla critica e dal pubblico come opera originale, "d'un lirismo
spietato".
Ideazione e regia: Johanny Bert assistito da : Cécile Bournay
Interprétation : Raphaël Fernandez, Julien Geskoff, Laetitia Le Mesle, Valérie
Vivier
Maschere, accessori, dipinti: Judith Dubois / Trucco : Christelle Paillard /
Costumi : Marielle Viallard
Scenografia : René Delcourt
Scenotecnica : Bertrand Boulanger, Carl Simonetti
Composizione musicale : Didier Klein
Disegno luci : Catherine Reverseau
Fotografie : Vincent Jolfre
Sono un enigma. Dei reclusi messi sotto scacco. Questi personaggi dai grandi occhi
naif si perdono dentro la loro goffaggine, la loro crudeltà, le loro piccole
manie. Si sono ricreati un mondo a parte, dentro un grande pollaio dove sono
rinchiusi, non si sa né perché né da quanto tempo. Tra caos e fantasia poetica la
loro vita quotidiana dondola in una promiscuità a volte burlesca a volte tragica.
Con poche parole, "Ceux d'ailleurs" ("Quelli d'altrove"), affronta con
sguardo acido e ironico i temi della differenza e dell'esclusione. Lo spettatore
diviene di volta in volta confidente, voyeur, esploratore della vita di questi.
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23/09/2008
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Betto Liberati