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Riforma scolastica: 5° puntata

Ancona | L'assessore regionale all'Istruzione, Formazione, Lavoro - Ugo Ascoli - rivolge un saluto agli allievi, alle famiglie, agli insegnanti, al personale tecnico e di sorveglianza, e dice la sua sul Decreto Gelmini.

L'assessore regionale Ugo Ascoli

Dall'assessore regionale all'Istruzione, Formazione, Lavoro Ugo Ascoli, riceviamo e pubblichiamo quanto segue:

Lunedì 15 settembre la scuola marchigiana riaprirà le proprie aule: ragazze e ragazzi prenderanno posto in classe per il nuovo anno scolastico.

Troveranno, davanti agli ingressi, adulti con banchetti e volantini: è la protesta contro le scelte del Governo che si propone di tagliare il "tempo scuola" e ridurre drasticamente il numero degli operatori scolastici (insegnanti, personale tecnico e di sorveglianza) a partire dalla scuola primaria (elementare), in nome di una "misteriosa" razionalizzazione che, in realtà, dovrebbe far affluire in tre anni oltre cinque miliardi di euro alle casse dello Stato!

Tutto ciò grazie agli "esuberi" della scuola!

Contemporaneamente le nuove misure governative (dal voto in condotta alla ripresa del "patto con le famiglie" progettato dal Governo Prodi) cercheranno di affrontare, almeno sul terreno della disciplina, del controllo e della repressione, la questione del "bullismo" e delle violenze. Nel nostro paese c'è bisogno di una grande attenzione verso i temi dell'istruzione e della formazione, soprattutto, però, dal punto di vista della qualità e dell'efficacia dei processi educativi e formativi.

Purtroppo l'azione del Ministro dell'Istruzione non sembra andare in questa direzione! Occorre allora che i dirigenti scolastici, gli insegnanti e gli altri operatori scolastici sappiano costruire una forte alleanza con le famiglie e con gli allievi per lavorare nella giusta direzione: dar vita ad una vera comunità educante.

Ogni scuola, pur nelle turbolenze sindacali, economiche e politiche del momento, deve attivare e/o consolidare tutte quelle azioni e quelle reti che producono processi educativi profondi, in grado di influenzare positivamente la crescita delle persone coinvolte: a scuola non si trasferiscono solo nozioni e saperi, si formano le personalità dei futuri cittadini.

Specialmente oggi,in uno scenario caratterizzato da un'importante e crescente multiculturalità, la scuola rappresenta un attore fondamentale e strategico per la coesione sociale: entrano bambine e bambini di altri paesi europei comunitari, così come di altri paesi europei extracomunitari, africani e asiatici, centroamericani e sudamericani: escono cittadini italiani. Entrano bambine e bambini che non sanno leggere e scrivere: escono giovani che debbono inserirsi nel nuovo mercato globale del lavoro.

Rafforziamo allora la funzione educante e di inclusione sociale; puntiamo sulle capacità formative della nostra scuola. Costringiamo il Governo a investire di più, direttamente o fornendo risorse a Comuni e Province, sull'edilizia scolastica, sui servizi di supporto alla scuola, sulle tecnologie, sui laboratori e, soprattutto, sulla formazione degli insegnanti. Coinvolgiamo le famiglie e i ragazzi in questa operazione formidabile di rilancio dell'istruzione, tramite una partecipazione vera ai processi e un atteggiamento fortemente collaborativo e cooperativo: fra mondo della scuola e famiglie deve "esplodere" la fiducia!

Dobbiamo puntare tutti a valorizzare il grande patrimonio costituito dagli insegnanti e dagli altri operatori scolastici: sono stati in grado, in questi anni, di portare la scuola elementare ai primi posti nel mondo; di mantenere gli altri ordini di scuola a livelli accettabili, soprattutto in quei contesti e territori in cui ha funzionato la rete dei rapporti fra scuola, istituzioni e attori sociali collettivi e si è investito nell'istruzione; di inserire con successo migliaia di bambini e adolescenti stranieri.
Auguri agli allievi ed alle loro famiglie!

Buon lavoro a dirigenti scolastici, insegnanti e personale tecnico e di sorveglianza!

13/09/2008





        
  



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