Aggressioni alle donne, una "catena di Sant'Antonio" dispensa consigli per evitarle
San Benedetto del Tronto | Nella classica, e spesso abusata, formula dell'invio di email a catena arriva in redazione la lista di consigli, alcuni utili, scaturiti da un fantomatico questionario somministrato in carcere a degli aggressori. Vero? no si sa, di sicuro curioso.
di Redazione

Riceviamo da una nostra lettrice una curiosa email in cui ci mette al corrente di una altrettanto curiosa catena di Sant'Antonio "antiaggressione".
Sembrerebbe, e il condizionale è d'obbligo, che la lista di buoni consigli sia scaturita dai risultati di un questionario somministrato ad un gruppo di violentatori in carcere.
Il decimo punto della lista, che non riportiamo, è l'invito ad allungare la catena inoltrando a tutti i conoscenti la stessa email.
La verifica della fonte in questo caso è un po' difficile ma riportiamo il testo dell'email perché certi passaggi sono in effetti utili davvero contro le aggressioni, come spiegano nei corsi antiaggressione come quelli organizzati anche dal Comune di San Benedetto del Tronto lo scorso aprile, "Cintura rosa".
Un gruppo di violentatori in prigione è stato intervistato per sapere ciò che cercano in una potenziale vittima. Ecco qui alcuni elementi interessanti:
1) La prima cosa che i violentatori notano in una potenziale vittima è la pettinatura. E' più probabile che attacchino una donna con una pettinatura tipo coda di cavallo, trecce o qualunque altra pettinatura che si possa strattonare facilmente. E' probabile anche che attacchino donne con i capelli lunghi. Donne con i capelli corti non sono vittime usuali.
2) La seconda cosa che essi notano è l'abbigliamento. Osservano le donne che vestono abiti che si possano togliere o eliminare rapidamente. E' solito anche che attacchino donne che parlano al telefono o che stanno facendo altre cose mentre camminano: questo indica che sono disattente e
disarmate e possono essere facilmente attaccate.
3) Le ore del giorno in cui i violentatori attaccano maggiormente le donne è a prima mattina, tra le 5:00 e le 8:30, e dopo le 22:30
4) Questi uomino attaccano in modo e in luoghi in cui possano portare la donna rapidamente in altri luoghi, dove non si debbano preoccupare di essere visti o arrestati. Se Lei tenta qualunque reazione alla lotta, i violentatori solitamente desistono approssimativamente in due minuti: credono che non ne valga la pena, che è una perdita di tempo.
5) Hanno dichiarato che non attaccano donne che portino con loro ombrelli o altri oggetti che possano essere usati come arma a una certa distanza (le chiavi non li intimidiscono perchè per essere usate come armi, la vittima deve far avvicinare molto l'aggressore).
6) Donna, se qualcuno ti seguisse in una strada, vicolo o garage, o se stessi con qualcuno con fare sospetto in un ascensore o in una scala, guardalo direttamente in faccia e chiedigli qualcosa, tipo 'Che ore sono?'. Se fosse un violentatore, avrà paura di essere successivamente identificato perderá l'interesse di averla come vittima. L'idea è convincerlo che non vale la pena scegliere te.
7) Se qualcuno si presenta improvvisamente e ti afferra, grida! La maggior parte dei violentatori ha detto che lascierebbe andare una donna che grida o che non avesse paura di lottare con lui. Ripeto: Essi cercano la vittima facile. Se gridi, potrai mantenerlo a distanza ed è probabile che scappi.
8) Stai sempre attenta a quello che succede dietro di te. Nel caso in cui percepisci qualsiasi comportamento strano, non lo ignorare. Segui il tuo istinto. E' meglio scoprire che ti sei sbagliata e prenderti solo paura al momento, ma hai la certezza che sarebbe stato molto peggio se il soggetto ti avesse attaccato realmente.
9) In qualunque situazione di pericolo, nel caso in cui tu debba gridare, grida sempre 'al fuoco! al fuoco!' e molte persone arriveranno (curiosi). Nel caso in cui gridassi "aiuto!", la maggior parte delle persone si asterrebbero per paura.
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03/07/2008
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